Torna il Palio dei castelli, dal 4 all’11 giugno, dopo due anni di stop a causa della pandemia. Ma la ripartenza non è indolore. Il rione Di Contro, detentore proprio dell’ultimo Palio (l’undicesimo della sua storia iniziata nel 1990), non ci sarà! I motivi non sono legati però alle difficoltà post Covid.
A spiegarli è stato il presidente Stefano Stefanelli, assieme al consiglio direttivo del Comitato rionale, nel corso di una conferenza stampa appositamente convocata.
“E’ venuto meno il principio associativo che ha sempre tenuto uniti rioni e castelli per fare della rievocazione storica una festa di tutta San Severino – ha detto Stefanelli – e a tradirlo non sono stati i “rivali” nella disfida, bensì la stessa associazione Palio che ha gestito questa fase di riavvio della manifestazione in maniera del tutto arbitraria. Di conseguenza non prenderemo parte né al corteo storico dell’8 giugno, né a ogni altro evento in programma, a cominciare dalla corsa delle torri. Abbiamo preso la decisione con le lacrime agli occhi, ma pensiamo che non sia giusto gestire il Palio in questa maniera”.
Ecco cosa è stato spiegato in conferenza stampa.
Il rione Di Contro, che da tantissimi anni – durante le feste del patrono – organizzava la propria taverna nel chiostro di San Domenico, non ha avuto l’ok dall’Associazione Palio per poter ripetere l’iniziativa anche in questa edizione. Dopodiché il Comitato è venuto a sapere che una taverna comunque ci sarà, a gestirla sarà la stessa Associazione Palio e sarà allestita proprio nei locali del San Domenico dove è sempre stata, per tradizione, quella del rione Di Contro.
“Non c’è stata concertazione, nessuno ci ha detto nulla, ci siamo ritrovati tutto deciso – ha spiegato Stefanelli – e una cosa del genere stride con lo spirito che deve animare invece una festa di popolo come il Palio. Ci dispiace tantissimo… Teniamo molto, da sempre, a questa manifestazione e occorre fare una seria riflessione per il suo futuro”.