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A sinistra il progetto di Arbell per il monumento alla Resistenza; a destra la copertina del libro dedicato al "Battaglione Mario"
A sinistra il progetto di Arbell per il monumento alla Resistenza; a destra la copertina del libro tradotto anche in lingua ebraica

Città insignita per la Resistenza: “Quella medaglia è arrivata”

È stato quasi un presagio il mio intervento di qualche settimana fa su questa testata, dettato dalla consapevolezza che sul riconoscimento al Merito civile richiesto dalla nostra città fin dal 1964, la cui istanza era stata rinnovata dal sindaco Cesare Martini nel 2013, non ci fosse chiarezza.

Si era sentito affermare dai banchi della maggioranza consiliare che “Se non hanno conferito ancora la medaglia alla nostra città, significa che non ci sono i presupposti” e, ancor peggio, per la prima volta in quasi ottanta anni di storia repubblicana, il Consiglio comunale cittadino aveva votato per il disimpegno nel perseguire la concessione di questo giusto tributo alla nostra città.

Dopo il sindaco Lucio Angeloni, e le vicende che ho ricordato nella cronaca pubblicata anch’essa qualche settimana fa, in virtù delle continue sollecitazioni del presidente dell’Anpi, Bruno Taborro, i sindaci Manlio Rossi, Fabio Eusebi e, soprattutto, Cesare Martini avevano presentato istanze perché fosse sanata questa grave mancanza. Quest’ultimo, poi, con un’ancora più decisa azione, aveva formato un nuovo Comitato perché la città potesse ottenere quanto le era stato negato. Per questo era stato interessato direttamente il Presidente della Repubblica, che suggeriva di procedere ad una raccolta delle memorie a sostegno di una nuova istanza al Merito civile. La raccolta di testimonianze che ne conseguì, rese da coloro che vissero quei fatti – oggi purtroppo quasi tutti scomparsi – costituisce un prezioso materiale documentario in video che resta patrimonio della città. Così come resta alla città il memoriale scritto nei giorni successivi alla Liberazione da colui che fu il cronista del Battaglione Mario, il tenente medico Mosè Di Segni, i cui figli Frida, Elio e Riccardo, per avere concesso questo scritto autografo del padre e per rinsaldare il già forte legame con la città, sono stati nominati cittadini onorari di San Severino.

Frida ed Elio, ospiti della famiglia Strampelli, furono profughi di guerra con i genitori a Serripola per scampare ai rastrellamenti dettati dalle odiose leggi razziali. Il memoriale del Battaglione Mario è stato così pubblicato grazie all’impegno dell’Anpi e della Riserva del Monte san Vicino e del Canfaito, che è anche Parco della Memoria per i fatti della Resistenza. Questo volume, tradotto in lingua ebraica, è anche nella biblioteca dello Yad Vashem, memoriale dell’Olocausto in Israele.

Oggi, quella che era la mia lunga “Cronaca di una Medaglia negata” cambia nome e, aggiungendo la data del 20 aprile 2022, si trasforma nella cronaca di un riconoscimento concesso dal Presidente della Repubblica Mattarella al gonfalone della città.

Ora non ci resta che festeggiare, chiamando a raccolta tutta la città e tutti quelli che si sono impegnati veramente per il raggiungimento di questo traguardo, che però non è l’ultimo.

Dal 14 gennaio 2013 pende un’ulteriore richiesta avanzata dal circolo “il Grillo” di San Severino, ovvero che a Bruno Taborro venga conferito un riconoscimento al Merito della Repubblica, così recita la lettera: “Non tanto per essere stato un Partigiano combattente per la liberazione del nostro Paese – merito per cui sono previste onorificenze militari – ma per la sua infaticabile attività di custode dei valori di libertà, di pace, della memoria e della fratellanza”. Aspettiamo presto anche questo.

Luca Maria Cristini

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