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In piazza per la pace

“Stop war”, associazioni in piazza: “Suoni e parole per un mondo diverso”

Sabato 5 marzo, in piazza, si è tenuta la manifestazione contro la guerra Note per la pace in Ucraina e nel mondo. Suoni e parole per un mondo diverso. Organizzata dalla sezione Anpi “Cap. Salvatore Valerio” e dal circolo Legambiente “Il Grillo”, hanno aderito e partecipato Uteam, Caritas vicariale, Gruppo Scout “Masci”, Centro culturale “Tarkovskij”, Associazione italiana maestri cattolici, Corpo filarmonico Adriani, Il Sognalibro, Associazione culturale “La Zattera” e il gruppo vocale “Tourdion Ensemble”.

Un pomeriggio denso di dichiarazioni, musiche e canzoni: discorsi e testimonianze per dire un secco “No” alla guerra in Ucraina e alla violenza nel mondo. Un “no” che riesce ad unire trasversalmente personalità di differente estrazione politica e appartenenza. Persone convinte che sia necessario superare la violenza, consapevoli della necessità di stimolare «un risveglio delle coscienze, per un mondo dove si affermi un percorso reciproco di rispetto tra le nazioni, affinché predomini una cultura della vita», come ha dichiarato Donella Bellabarba, presidente Anpi, nell’introduzione della manifestazione.

Perché la guerra «suscita odio, provoca morti, feriti, sofferenze fisiche e psichiche, distrugge monumenti, edifici sacri, opere d’arte, inquina e devasta l’ambiente, rende la popolazione povera ed i poveri ancora più poveri: siamo qui per dire no ad ogni nazionalismo, che è causa di tutte le guerre, sia passate che precedenti», ha sottolineato Alessandra Aronne, direttivo Anpi e presidente del Corpo filarmonico Adriani.

Abbiamo un solo pianeta e va preservato, i conflitti non fanno altro che peggiorare le condizioni della nostra Terra, sprecando non solo vite innocenti, ma anche enormi quantità di denaro che potrebbero essere investite per «risolvere i problemi della desertificazione del riscaldamento globale, della fame della povertà, delle disuguaglianze presenti tra nazioni all’interno delle nazioni, anche quelle ricche», Paolo Gobbi, direttivo del circolo “Il Grillo”.

Presente anche il sindaco Rosa Piermattei che con il suo saluto ha ribadito «come la città e l’amministrazione siano vicini al popolo ucraino e contrari alla guerra, perché distrugge e porta via tutto», e ha chiesto in minuto di silenzio per le vittime.

Nadia e Svetlana, due signore ucraine residenti a San Severino, addolorate per la situazione in cui versa il loro paese d’origine, si rivolgono ai presenti: «Siete diventati la nostra famiglia. Non vi fermate, nessuno vuole questa assurda guerra: noi vogliamo la pace, vogliamo semplicemente vivere, aiutateci! Vi preghiamo con tutto il cuore, questa guerra deve finire: è assurdo che nel 2022 si muoia ancora per la guerra!».

Dopodiché, Americo Eugeni ha ricordato a tutti come sia possibile aiutare concretamente con cibo, vestiti e qualsiasi bene utile alla popolazione ucraina rivolgendosi alla Caritas.

Forte anche il sostegno delle associazioni cattoliche che si sono unite alla condanna nei confronti della guerra e di ogni forma di aggressione. Uno scontro le cui ripercussioni saranno durature e pesanti, tanto per le persone direttamente coinvolte quanto per il mondo in generale. Ogni guerra lede la dignità i popoli, perché li priva della loro libertà (Associazione italiana maestri cattolici) e, come dichiarato dal Centro culturale Tarkovskij, citando le parole di Papa Francesco, «ogni guerra lascia il mondo peggiore di come lo ha trovato. La guerra è un fallimento della politica e dell’umanità, una resa vergognosa, una sconfitta di fronte alle forze del male».

La numerosa presenza dei giovani scout con i loro canti e manifesti, il supporto degli scout adulti del gruppo “Masci”, l’Inno alla gioia (inno ufficiale dell’Unione europea), il coro dell’Uteam che intona il “Va’ pensiero”, le canzoni di Gianni Morandi, di John Lennon, le letture di prosa e poesia, sono tutti elementi che hanno avvalorato il deciso messaggio non-violento degli oratori e dei partecipanti: una manifestazione che, insieme a tante altre in Italia e nel mondo, chiede la fine di questo ultimo violento conflitto in Ucraina ed il superamento della violenza in assoluto. La costruzione di questa pace, difficoltosa e sempre messa a dura prova dagli eventi, la ricerca di una complessa, ma necessaria rinascita: la “fioritura” presente nel canto tradizionale giapponese “Sakura”, intonato, non a caso, durante questo sit-in Note per la pace in Ucraina e nel mondo.

Silvio Gobbi