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La piccola Mia autografa una copia del libro
La piccola Mia autografa una copia del libro

“Sinisa e Mia”, storie di forza e coraggio nella lotta contro la malattia

Il dolore ma anche il riscatto e la speranza nella rinascita. C’è tutto questo nelle pagine del libro “Sinisa e Mia” di Michele Bosco (edizioni Dario Flaccovio) presentato al pubblico dalla giornalista de “il Resto del Carlino”, Gaia Gennaretti, in una serata promossa in collaborazione con la Croce rossa italiana – nella cui sede si è svolto l’incontro -, la Fondazione L’Anello della vita e il Comitato per la tutela dell’ospedale “Bartolomeo Eustachio”.

Il libro è un parallelismo fra la storia dell’allenatore del Bologna calcio, Sinisa Mihajlovic, alle prese con la leucemia e di Mia Bosco, figlia dell’autore, colpita dall’istiocitosi all’età di 4 anni. La piccola, che oggi ha 9 anni e mezzo ed è ormai fuori dalla malattia, era presente alla serata; a margine del racconto ha firmato volentieri copie del libro, mettendo una propria dedica con la dolcezza di una bimba. Chi volesse leggere la sua storia a lieto fine può acquistare il libro presso la Libreria Gulliver di San Severino. Il ricavato della vendita viene interamente devoluto alla Fondazione Santobono Pausilipon Onlus e all’Airi, l’Associazione italiana per la ricerca sulle istiocitosi.

Le istiocitosi sono un gruppo eterogeneo di malattie rare dovute alla proliferazione e all’accumulo, in diversi organi e tessuti, di cellule di derivazione dendritica o macrofagica. La forma più diffusa è rappresentata dall’istiocitosi a cellule di Langerhans (ICL), che, pur coinvolgendo tutte le fasce d’età, ha un picco di incidenza nella prima infanzia. Si tratta di una malattia multisistemica: le sedi più frequentemente interessate nel bambino sono osso e cute. Più raramente, possono essere coinvolti milza, fegato e sistema ematopoietico, organi a rischio per un decorso aggressivo gravato da alto tasso di mortalità. In alcuni casi, la patologia può interessare anche i polmoni.

“È grazie al lavoro che fanno le associazioni da anni, finanziando la ricerca, che abbiamo potuto curare Mia – sono state le parole dell’autore Michele Bosco -. E quindi questa è solo una piccola parte che io restituisco loro, ‘rubando’ – stile Robin Hood – un po’ della visibilità del mister. Un altro concetto essenziale è che l’approccio alla malattia è vitale e il supporto che forniscono i volontari all’interno dei reparti è fondamentale. Avere chi ti aiuta a non abbatterti, persone con cui puoi anche solo sfogarti, è davvero importante. Ci tengo, infine, a sottolineare anche un altro aspetto: la malattia che ha colpito Mia è una malattia rara. Io e la mia famiglia abbiamo vissuto un’esperienza che ci ha fatto comprendere quanto siano importanti la divulgazione e la ricerca, ed è per sensibilizzare su questi temi che ho voluto condividere il nostro percorso”.

“Sinisa e Mia” è un romanzo in cui lo sport, la guerra e i sentimenti si intrecciano per essere raccolti nel diario di un padre che ha lottato per la vita della propria figlia e che immagina un dialogo, frutto di un’attenta ricerca giornalistica, col calciatore e allenatore Mihajlović.

Alla presentazione hanno preso parte anche il sindaco Rosa Piermattei e il presidente della Fondazione L’Anello della vita, Marco Massei. Erano presenti, fra gli altri, l’assessore alla Cultura, Vanna Bianconi, il presidente del Consiglio comunale, Sandro Granata, la responsabile della Croce rossa di San Severino, Elena Amici, nonché volontari che ogni giorno prestano la loro opera di servizio all’Hospice del “Bartolomeo Eustachio”.

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