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Gara sul maxischermo e municipio tricolore
Maxischermo e municipio tricolore per l'Italia di Mancini

E’ tornata l’Italia delle notti magiche: domenica la finale sul maxischermo in piazza

Pubblichiamo di seguito un articolo di Luca Muscolini sulla serata di ieri che ha visto l’Italia di Mancini battere ai rigori la Spagna nella semifinale dell’Europeo di calcio. Tante le persone in piazza per assistere alla sfida sul maxischermo, poi lunghi “caroselli” di auto e festeggiamenti fino a tardi. Domenica si replica per la finalissima. Il Comune, infatti, organizza di nuovo la visione della partita sul maxischermo in Piazza del Popolo.

Sembrava essere tornati indietro di… qualche anno. Molti ricorderanno ancora la splendida cavalcata, anche se quella volta fu mondiale, dell’Italia di Enzo Bearzot in Spagna, nel 1982. Gli azzurri, dopo un girone di qualificazione con Polonia, Camerun e Perù superato con la… calcolatrice, fecero fuori con l’esplosione del compianto Paolo Rossi, di lì in poi “Pablito”, due squadre zeppe di campioni come l’Argentina di Maradona ed il Brasile di Zico. Dopodiché toccò alla Polonia in semifinale ed infine l’apoteosi fu raggiunta contro i tedeschi in una finale vietata ai deboli di cuore per il rigore fallito da Cabrini a cui posero rimedio le reti di Rossi, ancora lui, Tardelli e “Spillo” Altobelli. L’Italia s’impose per 3-1 in finale e nelle piazze di ogni centro tricolore si riversarono praticamente tutti. Ieri la posta non è stata così alta, ma l’entusiasmo è sembrato quello della Spagna mundial, anche perché la vittima sono stati proprio gli iberici. Al rigore di Jorginho, appena il tempo di organizzarsi con bandiere, magliette, parrucche e trombette da ogni bar o casa privata di San Severino e poi, soprattutto per i giovani ardimentosi tifosi azzurri, l’inevitabile ritrovo nel cuore cittadino di Piazza del Popolo. Caroselli a clacson spiegati, sventolii tricolori, sgommate nell’ambito della sicurezza ed anche qualche fuoco d’artificio. È l’Italia che vuole tornare a vivere dopo la pandemia che, anche se non domata, è per ora limitata in zona… difensiva. Non è stato un trionfo mundial, non si è vinto ancora nulla ma l’entusiasmo è tornato alle stelle. Da Spagna 1982 passando per Italia 1990, dove l’impresa è stata solo sfiorata ma l’entusiasmo di un’intera nazione non è stato secondo a nessuno all’insegna del Totò Schillaci supersonico e sulle note di Gianna Nannini ed Edoardo Bennato, si è rivissuta ancora una notte magica. Con la speranza di riviverla domenica prossima. Ed in ogni caso va bene anche così, perché “chi vuol esser lieto sia…”.

Lu.Mus.

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