Un papà straordinario, un marito unico, un grande amico, un figlio in gamba, un fratello generoso. Tutto questo, e anche di più, era Gianluca Mosconi, che un destino crudele ha strappato all’amore dei suoi cari a soli 35 anni.
Stamattina nella chiesa di Isola, frazione d’origine della famiglia paterna, lo hanno voluto salutare in tanti. C’era anche il sindaco Rosa Piermattei, con la fascia tricolore, in rappresentanza dell’intera comunità settempedana. C’erano i compagni di scuola dei figli Cristian e Leonardo, molti dei quali hanno raggiunto Isola con lo scuolabus messo a disposizione dal Comune. Al termine della funzione religiosa hanno lanciato in cielo palloncini bianchi per accompagnare Gianluca nel suo viaggio fra gli angeli celesti. Tanta la commozione di tutti, lacerante il dolore della moglie Claudia, dei genitori Luisa e Giuliano, del fratello Matteo e del suocero Massimo. Anche don Aldo Romagnoli, che ha celebrato la messa assieme al diacono Giovanni Tarquini, non è riuscito a trattenere le lacrime. La piccola chiesa e lo spazio circostante hanno accolto a fatica gli amici, i colleghi di lavoro e i compagni di caccia di Gianluca.
Quest’ultimi hanno voluto portare a spalla il feretro fino al lontano cimitero di frazione: un grande, ultimo gesto di fraterno affetto prima dell’addio terreno. Ora lui riposa lì, a poche decine di metri da casa Mosconi, a breve distanza da quella edicoletta votiva che, nei ritagli di tempo e proprio di recente, aveva voluto ristrutturare con le sue mani di sapiente muratore.
Guidati dal presidente Decio Bianchi, hanno prestato servizio i volontari dell’Associazione nazionale Carabinieri, di cui fa parte anche lo zio Adorino Mosconi.
“Ciao Moscow, non ti dimenticheremo mai”, hanno detto le cugine leggendo in chiesa una lettera davvero struggente. “Resterai per sempre nel nostro cuore”.