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Chiesa di Santa Caterina
Chiesa di Santa Caterina

I numeri della ricostruzione post sisma: approvato anche progetto per Santa Caterina

L’ufficio speciale per la Ricostruzione della Regione Marche ha approvato il progetto di messa in sicurezza della chiesa di Santa Caterina, di proprietà del Fondo edifici di culto presso il Ministero dell’Interno, concedendo un contributo di oltre 310 mila euro a favore dell’ufficio del Soprintendente speciale per le aree colpite dal sisma 2016 presso il Mibact, che risulta soggetto attuatore. A margine proponiamo una nota storica.

Intanto, a san Severino il finanziamento delle pratiche private relative alla ricostruzione ha superato gli 80 milioni di euro, più precisamente a 83 milioni 758 mila 100 euro. La somma andrà per il recupero di 314 edifici, di cui 237 interessati da interventi di ricostruzione leggera, altri 53 da ricostruzione pesante e 24 dall’Ordinanza 100 emanata dal Commissario straordinario alla ricostruzione, avvocato Giovanni Legnini. In totale sono 685 le istruttorie presentate all’ufficio Sisma del Comune. Il punto sulla ricostruzione post sisma lo ha fatto il sindaco Rosa Piermattei nel corso dell’ultima seduta consiliare.

Ecco il dettaglio:

380 istruttorie fanno riferimento alla “leggera” (edifici classificati come B e C con scheda Aedes).

172 sono relative, invece, alla “pesante” (edifici classificati come E con scheda Aedes).

127 pratiche sono quelle relative alla medesima Ordinanza 100, del Commissario straordinario sisma, emanata per facilitare proprio la ricostruzione di immobili danneggiati dalle scosse di quattro anni fa.

61 sono le pratiche presentate con riferimento alla ricostruzione delle attività produttive.

16 le pratiche rigettate.

45 richieste hanno interessato, infine, la delocalizzazione, sempre delle attività produttive.

A San Severino, intanto, sono stati chiusi 247 cantieri. Di questi, 203 sono relativi alla ricostruzione privata, altri 3 alla ricostruzione pubblica e 41 agli interventi su proprietà che hanno fatto ricorso al Sisma Bonus.

I lavori pubblici.

Proseguono gli interventi per l’adeguamento della normativa antincendio del palazzetto dello sport “Albino Ciarapica”. Le opere sono state finanziate con l’Ordinanza 104. È partito anche il rifacimento dei marciapiedi di viale Eustachio, grazie ad un finanziamento del Ministero e sono terminati i lavori di chiusura delle arcate del chiostro di Castello, grazie ai quali sono stati recuperati spazi importanti e dare una nuova funzionalità a tutto il complesso del Duomo antico.

La storia della Comunità monastica cistercense di Santa Caterina

Inizia nel 1544 ma il monastero in cui si insedia la nuova comunità ha origini benedettine, che risalgono all’anno mille. Le suore vivono nella regola benedettina dell’ora et labora, secondo lo spirito cistercense trasmesso da San Bernardo di Clairvoux e dai santi fondatori.

Intorno al 1580 su indicazione della Serva di Dio, Francesca Trigli dal Serrone, viene rinvenuto il corpo incorrotto di santo Illuminato, monaco benedettino, qui vissuto agli inizi dell’anno mille. Divenne il santo protettore del monastero e co-patrono della città. Alla fine del 1700 il monastero venne ingrandito e ha conservato la forma attuale. Nel 1865 una legge del nuovo Regno d’Italia decretò la confisca dei beni appartenenti agli ordini religiosi, tra cui anche il monastero di Santa Caterina.

Nel 1904 il monastero venne messo all’asta per essere venduto e le monache riuscirono a riacquistarlo. Questa fu quasi una seconda nascita, da cui continuarono a fiorire nuove vocazioni. Oggi vi è qui accolta una presenza di monache cistercensi di provenienza dal Vietnam, dove c’è ricchezza di vocazioni. Vivono qui per un periodo di alcuni anni condividendo la stessa regola e stile di vita in un clima di condivisione e comunione.

La chiesa presenta un’elegante facciata neoclassica e una pianta a croce greca. L’altare maggiore, realizzato nel 1838 dall’intagliatore Venanzio Bigioli e dal decoratore Trotti, ospita la tela con Deposizione di Cristo dipinta da Filippo Bigioli, figlio di Venanzio. L’altare di destra accoglie la tela del sanseverinate Cipriano Divini, mentre quello di sinistra è dedicato a Sant’Illuminato, monaco benedettino vissuto nel XII secolo le cui spoglie, custodite all’interno di un’urna, vennero trasportate sul Monte Nero dai benedettini di San Mariano.

 

 

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