Il Settempedano prosegue il suo viaggio fra le attività che sono ripartite dopo il lockdown imposto dal coronavirus.
«Essendo sia una palestra che un Box ufficiale di CrossFit – dice Michele Meschini del ‘MyGym’ – abbiamo dovuto prendere maggiori e diverse precauzioni. Ma, vedendo i risultati, credo che ci siamo mossi benissimo, sanificando aree e attrezzatura ogni qualvolta vengono utilizzati. I nostri clienti si dicono molto soddisfatti per la pulizia mostrata dai nostri ambienti e si sentono sicuri durante l’allenamento, grazie a tutte le norme dateci dal Governo e da noi subito adottate per garantire loro la massima sicurezza. Quest’ultima, del resto, è sempre stata anche la nostra prerogativa, visto che ogni giorno ci prendiamo cura proprio della salute dei nostri clienti!».
«Abbiamo riaperto lunedì 18 maggio con possibilità di orario continuato dalle 8 alle 21 – spiega Federica Boni del Centro estetico e benessere Federica, in viale Eustachio -, seguendo il protocollo regionale: il cliente deve chiamare telefonicamente per appuntamento; accede quindi soltanto chi ha preso appuntamento; registriamo gli ingressi con nome e cognome al fine di rintracciare i clienti per ogni esigenza. Occorre rispettare questa tabella di marcia giornaliera tenendo conto dei tempi necessari alla sanificazione tra un cliente e l’altro. Io lavoro da sola, senza dipendenti; quindi, dopo aver gestito un cliente, sanifico gli spazi occupati e procedo con il successivo. La pulizia per noi è una cosa regolare e normale già prima del Covid-19. Abbiamo sempre sterilizzato e pulito gli ambienti. Ora, per il caso specifico, abbiamo introdotto l’uso di mascherina, guanti e materiale monouso obbligatori. Per il momento procede tutto abbastanza bene, perché, essendo rimaste chiuse per due mesi, registriamo il ritorno dell’estetica base per le nostre clienti… Vedremo più avanti se i trattamenti più complessi e costosi verranno eseguiti: ci potrebbe essere una scarsa liquidità rispetto agli anni passati. La clientela più matura (over 70) al momento preferisce rimanere in casa. In ogni caso sono d’accordo con la sanificazione degli ambienti e sui presidi adottati, perché con il nostro lavoro non riusciamo a mantenere la distanza. Ovviamente per noi una parte del materiale monouso (copriscarpe, gel disinfettanti ecc.) rappresenta un costo in più che prima non avevamo, ma queste attenzioni fanno stare i clienti più sicuri e più tranquilli. Abbiamo rinunciato anche a lavorare per matrimoni, cresime e cerimonie simili, che sono stati rimandati, aspettiamo di vedere questa estate come proseguirà».