Un bagno chimico e una gru fanno bella mostra di sé lungo via Raffaello Sanzio, una delle strade cittadine devastata dalle scosse di terremoto e dalle successive demolizioni di ben 4 palazzine irreparabilmente lesionate. Sono il segno di un cantiere pronto ad aprire al civico numero 38 e, subito dopo, sarà la volta del civico 50. Saranno ricostruiti i due edifici, ciascuno con i cinque appartamenti che contenevano già prima del sisma. “Cominciamo a vedere la luce in fondo al tunnel – dice l’architetto Andrea Stortini, progettista dell’intervento – e, grazie alla nuova normativa che ha accelerato finalmente la ricostruzione, possono partire i lavori. I due edifici avranno sostanzialmente la forma di prima, ma saranno realizzati con innovativi sistemi antisismici e avranno sul tetto dei pannelli solari per lo sfruttamento dell’energia solare”. Andrea Stortini, coadiuvato nel progetto dall’ingegnere strutturale Sara Salvatore e dall’ingegnere Federico Mengoni per gli impianti, vive una doppia emozione perché in una di quelle case – prima del terremoto – ci abitava assieme al papà Delio e alla mamma Marta Bellomarì, insegnante, medico e, soprattutto, una persona straordinaria, scomparsa nel settembre del 2017. “La nostra palazzina è stata demolita nell’aprile di quell’anno, pochi mesi prima della morte di mia madre – racconta Andrea – e lei vedeva in quel cumulo di macerie una nuova rinascita: pensava infatti a una casa nuova, la immaginava bella e non rattoppata. Sono passati già quattro anni, ma ora ci siamo e riusciremo in tempi brevi ad esaudire il suo desiderio”.