Nel 102° anniversario della fine della Prima guerra mondiale la città di San Severino ha celebrato, senza corteo e senza pubblico, nell’assoluto rispetto di ogni misura di sicurezza e distanziamento, la Festa dell’Unità nazionale e delle Forze armate.
“In questa giornata – ha sottolineato il sindaco Rosa Piermattei – abbiamo voluto ricordare tutti coloro che, anche giovanissimi, hanno sacrificato il bene supremo della vita per un ideale di Patria e di attaccamento al dovere: valori immutati nel tempo, per i militari di allora e quelli di oggi. In una situazione così difficile, a causa dell’emergenza sanitaria, abbiamo preferito dare vita a una cerimonia molto raccolta, ma non meno sentita e profonda nel suo significato”.
Il primo cittadino settempedano, alla presenza del Gonfalone, ha deposto una corona d’alloro al monumento dei Caduti di tutte le guerre e recitato una breve preghiera dopo aver osservato un minuto di raccoglimento.
Il 4 novembre l’Italia intera ricorda l’armistizio di villa Giusti – entrato in vigore il 4 novembre 1918 – che consentì agli italiani di rientrare nei territori di Trento e Trieste e portare a compimento il processo di unificazione nazionale iniziato in epoca risorgimentale. Terminava così la Prima guerra mondiale. Per onorare i sacrifici dei soldati caduti a difesa della Patria il 4 novembre 1921 ebbe luogo la tumulazione del “Milite ignoto”, nel Sacello dell’Altare della Patria a Roma. Con il Regio decreto 1354 del 23 ottobre 1922, il 4 Novembre fu dichiarato Festa nazionale.