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Sanità: botta-risposta fra Maccioni e sindaco Piermattei

Sul caso dell’ospedale di San Severino, scoppiato dopo la protesta del sindaco Rosa Piermattei per una Determina di fine anno che penalizza la nostra struttura sanitaria (declassando a Unità semplici l’Hospice, l’Oncologia e la Radiologia), si registra la replica del direttore dell’Area vasta 3, Alessandro Maccioni, al quale poi ribatte lo stesso primo cittadino settempedano.

«Nessun “declassamento di reparti ospedalieri” è stato operato – scrive Maccioni -. L’Asur Marche ha posto in atto una revisione delle strutture organizzative aziendali al fine di adeguare il proprio assetto alle linee di indirizzo nazionali e regionali in materia di organizzazione dei servizi sanitari. Le strutture dell’ospedale di San Severino hanno altra natura e risultano già da tempo inserite in reti cliniche uniche di tutta l’Av3. La “perdita” della loro classificazione dipartimentale è finalizzata non certo a depotenziare ma a rafforzare la loro integrazione nei processi assistenziali della rete clinica di riferimento (oncologica, diagnostica per immagini). L’atto in questione ha natura programmatica ed organizzatoria. La sua attuazione avverrà con i tempi tecnici necessari allo sviluppo di un complesso processo che coinvolgerà sia le figure direzionali dell’Area vasta (direttori di dipartimento, direzione medica, direzioni di distretto) che i diritti contrattuali dei dirigenti e quindi il sindacato. Ciò in quanto, ovviamente non dovranno esservi discontinuità sia nella erogazione dei servizi che nelle funzioni e diritti dei dirigenti interessati. La direzione generale Asur, con una propria nota del 9 gennaio indirizzata alle Aree vaste e che sarà diffusa al personale interessato, ha tenuto a precisare che “fino alla realizzazione di tale processo devono ritenersi pienamente operativi gli incarichi in essere, che devono pertanto proseguire senza soluzione di continuità”. Preme inoltre precisare sin da ora che l’attuazione dell’assetto in questione non presuppone in alcun modo un declassamento dei trattamenti contrattuali dovuti ai medici interessati. Al fine di eliminare qualsiasi fraintendimento da parte dei professionisti – conclude Maccioni – è stata indetta una riunione con gli stessi nelle giornata di lunedì prossimo (13 gennaio; ndr)».

Ecco la risposta del sindaco Rosa Piermattei.

“La nostra protesta non si fermerà sino al ritiro della Determina 742 dell’Asur Marche sia per l’effettivo danno causato all’ospedale Bartolomeo Eustachio, considerando anche l’ assenza di una struttura provinciale unica e in un momento di grave crisi dell’assistenza sanitaria in Italia, sia per le gravissime difficoltà che il nostro territorio sta ancora vivendo a seguito del terremoto. L’atto emanato a Capodanno in modo subdolo, mortificante e proditorio, non tiene sicuramente conto di tutto ciò. Apprezzo la risposta del direttore dell’Area Vasta 3, dottor Alessandro Maccioni, ma la trasformazione delle tre Unità da dipartimentali a semplici umilia innanzitutto la professionalità di medici eccellenti, in quanto li priva della necessaria autonomia gestionale che negli anni hanno conquistato con un’assistenza dedicata ai pazienti, attuata con sacrificio e illimitata disponibilità. L’aspetto economico è del tutto secondario poi di fronte alla volontà che i professionisti hanno di fare il loro lavoro. Le reti cliniche possono essere benissimo organizzate con lo spirito della collaborazione paritaria e non con la sudditanza a un primario che, di fatto, al posto del ruolo di coordinatore avrà anche la possibilità di ridisegnare compiti e attività delle strutture semplici. Nessuna rassicurazione attuale in base alla legge potrà poi ostacolare, infatti, volontà future di chi, di fatto, ha la direzione della struttura complessa. Purtroppo poi le rassicurazioni del dottor Maccioni confliggono con la nota stampa pesantissima, direi quasi una reazione rabbiosa, da parte del maggior sindacato medico, l’Anaoo, che ha drasticamente condannato la Determina n. 742 del 31 dicembre 2019, definendo la situazione come “misura colma dopo dieci anni di sacrifici” e chiedendo l’immediato ritiro dell’atto. Il sindacato si è espresso in toni talmente perentori ed ultimativi e ha manifestato la volontà di disertare la riunione in Asur del 13 gennaio. Tale posizione, inequivoca, coincide perfettamente con la nostra. Chiedo dunque al direttore dell’Area Vasta 3 di spiegare il significato della sua affermazione contenuta nel suo comunicato: “Le strutture dell’ospedale di San Severino Marche hanno altra natura” visto che molto spesso mi è stato detto che non era mia competenza entrare nello specifico. Avendo però io la delega della sanità e quindi essendone responsabile vorrei per trasparenza che i cittadini conoscano nel dettaglio quale sia la reale programmazione per l’ospedale di San Severino. Ad oggi purtroppo – conclude Rosa Piermattei – colgo con amarezza il silenzio del presidente della Regione Marche, Luca Cerescioli, e del direttore dell’Asur Marche, dottoressa Nadia Storti, sui provvedimenti da essi stessi presi”.

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