Stavolta il pericolo era reale. Alle 9.05 di martedì mattina, al plesso centrale dell’Istituto comprensivo Padre Tacchi Venturi, è scattato l’allarme antincendio. Le avvisaglie che qualcosa non stava andando per il verso giusto sono arrivate dall’improvviso black-out della corrente elettrica in tutto l’edificio. Fatto che ha dapprima indispettito gli insegnanti al lavoro con la Lim, la lavagna interattiva multimediale, oscuratasi di botto, ma che subito dopo ha creato apprensione in tutto il corpo docente, quando alcuni professori hanno chiesto lumi ai collaboratori scolastici. Infatti, un acuto olezzo di plastica bruciata si è ben presto propagato dal piano terra al primo ed al secondo dello stabile. Al contempo il suono ad intermittenza di un allarme, nonostante tutte le campanelle ad alimentazione elettrica fossero momentaneamente fuori uso, ha indicato a tutti che bisognava non perdere tempo. Ben presto si è deciso, dopo un rapido passaparola, di evacuare come da prassi nei casi di allarme terremoto o incendio. Tutte le 14 classi della Secondaria, a cui ben presto si sono unite le altre della Primaria suddivise tra plesso centrale ed ex museo del Territorio, hanno guadagnato le uscite d’emergenza e si sono radunate nel piazzale a lato dell’edificio, adibito al parcheggio dei pulmini. Ben presto tutti sono stati rassicurati dal dirigente Sandro Luciani che, al momento del rientro delle classi nelle aule, ha spiegato come l’odore di plastica fosse dovuto ad un corto circuito di un pannello del controllo dell’elettricità. I tecnici comunali hanno risolto la pratica dopo circa un’ora di lavoro. Dopodiché tutti di nuovo in aula dopo gli attimi di paura e di disagio dovuti al freddo. L’abilità nel saper affrontare le emergenze, più volte testata in passato, è risultata preziosa per evitare il panico e rischi inutili agli oltre 400 studenti del plesso Venturi.
Lu.Mus.