Nei giorni scorsi il gruppo consiliare “Il Centrosinistra per San Severino” ha promosso un’iniziativa sul tema della nuova scuola. Tenutasi nella sala Alenadri del Feronia, l’assemblea è risultata molto partecipata. Sono intervenuti anche amministratori comunali e il sindaco Rosa Piermattei. Il titolo: “La scuola al Centro”.
Francesco Borioni, consigliere comunale del “Centrosinistra per San Severino”, ha coordinato l’incontro. LO abbiamo intervistato.
Com’è andata?
“Il bilancio di questa iniziativa è senz’altro positivo, siamo soddisfatti per la partecipazione e per l’attenzione ricevuta, per i tanti interventi e testimonianze raccolti e per i toni civili e costruttivi del confronto. Saremmo soddisfatti anche delle risposte avute dall’Amministrazione, seppur molto sulla difensiva, se davvero nessuna decisione fosse stata presa ancora e se si stiano veramente valutando soluzioni alternative al campus cesolano”.
Perché avete organizzato questo incontro?
“Perché le regole della democrazia e del buon senso impongono un confronto libero e aperto a tutti su temi tanto importanti per la comunità. Lo abbiamo organizzato, inoltre, perché avevamo preso questo impegno in seguito al diniego dell’Amministrazione al nostro invito a indire una pubblica assemblea”.
Quali sono le possibili soluzioni?
“Rispondiamo con le parole dell’Amministrazione in risposta alla nostra interrogazione: ‘Abbiamo valutato altre aree e l’unica risultata idonea era quella lungo la strada che porta a Cesolo’. A nostro avviso, comunque, se proprio fosse indispensabile trovare una diversa area per una costruzione ex novo della scuola, si potrebbe valutare di spostare fuori dal centro gli impianti sportivi e collocare la scuola nell’area dell’ex istituto don Orione e annessi campo sportivo e pista di pattinaggio. Ma la soluzione ideale sarebbe ottimizzare gli investimenti fatti per migliorare la viabilità nel rione di Contro, non da ultimi quelli riguardanti il nuovo ponte e il rifacimento del ponte di via Collio, collocando la nuova scuola nell’area che le era stata assegnata nel vigente Piano regolatore”.
Quanti soldi ci sono e quanti ne servirebbero?
“Sappiamo essere stato finanziato un importo di 6 milioni e 500 mila euro per sopperire all’indisponibilità del Luzio. Insufficienti per l’ambizioso progetto del campus che l’Amministrazione e pochi altri vogliono realizzare”.
Qual è la situazione del vecchio edificio “Luzio”? Lì cosa si potrebbe fare?
“Bella domanda. La situazione in cui versa il plesso ‘Luzio’ è sotto gli occhi di tutti. È un edificio vecchio di concezione e costruzione. Che poco ha risentito del sisma, tanto poco da poter accogliere gli studenti dell’Itis, ma che non risponde – ahimè – ai requisiti richiesti da un edificio di scuola, per di più Primaria, sia in termini di vulnerabilità sismica che di funzionalità. Ovviamente è un tassello fondamentale nel tessuto urbano e sociale, pertanto va riqualificato e riconsegnato alla comunità”.
Qual è la sua posizione?
“Noi ci poniamo sulla questione in posizione di controllo e ascolto. Vogliamo essere un tramite tra le istanze dei cittadini e le istituzioni, per evitare che tutte le parti direttamente e indirettamente coinvolte vengano escluse dal processo decisionale. Crediamo in una scuola aperta verso la città, nella città, fulcro e volano dello sviluppo della città. Crediamo che bisogna abbandonare una logica di espansione della città del tutto asservente agli utili dei soliti noti. Siamo per un uso del suolo ponderato e consapevole. Esigiamo un utilizzo del denaro pubblico rigorosamente a favore e beneficio della comunità”.
m. g.