“In questo periodo particolare per la nostra società, in qualità di direttore sportivo dell’Amatori Basket San Severino – scrive Guido Grillo -, vorrei fare qualche ringraziamento a chi ci sta dando la forza per andare avanti e lasciarci dietro il dramma che stiamo vivendo a causa del terremoto.
Grazie all’Aurora Basket Jesi per la bellissima iniziativa #IL FUTURO NON CROLLA: in questi ultimi due fine settimana ha permesso ai nostri atleti, e non solo, di trascorrere qualche ora di spensieratezza. Grande il gesto di donare l’incasso delle due gare a chi è stato colpito maggiormente dal terremoto, ma ancora più importante sentire la vicinanza di una società così importante in un momento difficile per tutto l’alto maceratese.
Grazie al Comitato regionale della Federazione italiana pallacanestro e in particolare al presidente Davide Paolini e ai suoi collaboratori: proprio in questi giorni stanno visitando le sette società più colpite dal terremoto donando tanto materiale tecnico e sportivo. Potrebbe sembra cosa da poco ma vi garantisco che non lo è, visto che molti atleti sono fuori casa e non sono riusciti ancora a rientrare nemmeno per prendere un completo di allenamento o semplicemente le scarpe da gioco.
Grazie alle tante società che ci hanno permesso, in queste ultime settimane, di allenarci anche se a singhiozzo. Siamo riconoscenti al Cus Camerino, all’Abm Macerata, all’Indipendiente Macerata, al Basket Pollenza, che ci hanno già ospitato e a quelle come la Fe.Ba. Civitanova, la Poderosa Montegranaro e Il Ponte Basket Morrovalle che si sono rese disponibili.
Grazie a tutti i genitori del settore giovanile e del minibasket che stanno facendo tanti sacrifici per permettere ai loro figli di continuare l’attività sportiva, consci che allenarsi e giocare è sicuramente il modo migliore per scaricare tutta la tensione e la paura accumulati in questo periodo. Se non fosse per loro le difficoltà che siamo costretti, come società, a sostenere, sarebbero sicuramente superiori e insormontabili.
Grazie agli istruttori del minibasket che in ogni momento hanno cercato una soluzione, dalla più improbabile alla più utopistica, per continuare l’attività: vi garantisco che ce l’hanno messa tutta ma, vista la situazione degli impianti sportivi, non è stato facile trovare un modo per far divertire i mini-cestisti e le mini-cestiste.
L’ultimo ringraziamento, ma personalmente il più grande, va all’allenatore e ai giocatori della prima squadra: un gruppo di ragazzi che nonostante le difficoltà ha voluto ricominciare a giocare anche se nelle ultime tre settimane si siano potuti allenare solo 3-4 volte e mai a ranghi completi. Come direttore sportivo non posso che ammirare atleti che, per amore della Rhütten Basket, lasciano per qualche ora a casa bambini piccolissimi, parenti “accampati” nella stessa abitazione, scappano di corsa dal lavoro per venirsi ad allenare, trovano il coraggio di entrare in abitazioni inagibili per recuperare il materiale sportivo. Un atteggiamento dovuto da parte di giocatori professionisti, non certamente da persone che non prendono un euro. Anzi a volte ci rimettono anche i soldi della benzina.
Proprio per questi motivi io, come tanti altri dirigenti, non mollo. Anzi, se possibile, raddoppio gli sforzi per far sì che, almeno sportivamente parlando, si possa ritornare prima possibile alla normalità.
Dulcis in fundo non posso che riservare il grazie più grande alla mia famiglia, in primis a mia moglie Monia, che sopporta questa malattia cronica e per fortuna incurabile del basket”. Che scaccia mali peggiori.
L. M.