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Una scena del film
Una scena del film

‘Domani tutto comincia’: il messaggio del film con Omar Sy

Il terzo film della stagione cinematografica dei “Teatri di Sanseverino” è stato Famiglia all’improvviso – Istruzioni non incluse (Demain tout commence, 2016), una commedia con delle tonalità drammatiche, del regista francese Hugo Gélin. Il film narra la storia di Samuel (Omar Sy), un giovane senza pensieri che vive nel Sud della Francia, il quale si ritrova, di punto in bianco, a doversi prendere cura di una figlia che nemmeno sapeva esistesse, lasciata a lui da Kristin (Clémence Poésy). La madre della bambina fugge e Samuel, cercando di rintracciare Kristin, si ritrova a Londra, da solo, senza un soldo. Dato che la madre è introvabile, il ragazzo è costretto a cambiare radicalmente la propria vita, decidendo di prendersi cura della piccola, trovandosi un lavoro come stuntman per crescere la propria figlia, con la quale instaura un rapporto dolce e saldo come pochi. Grazie anche all’aiuto del suo amico e produttore Bernie (Antoine Bertrand), la vita di Samuel e della piccola Gloria (Gloria Colston) scorre serena, ma, ad un certo punto, Kristin ritorna e da lì cominciano varie peripezie per l’affidamento della bambina.

Il film in sé non è una grande novità cinematografica (e ci terrei a sottolineare che si tratta di un remake di un film fatto nel 2013 da Eugenio Derbez, No se aceptan devoluciones), perché è una storia già vista, in forme diverse, in molti altri film precedenti. Questa pellicola può distinguersi soltanto per qualche trovata intelligente nella sceneggiatura, specialmente nella “sorpresa” finale della storia, rendendo così leggermente migliore il prodotto del regista. È un film che punta molto a toccare le corde emotive dello spettatore: è fortemente sentimentale, ma, fortunatamente, non scade troppo nella retorica classica. Tutto sommato è un lavoro gradevole, ma non impressionante. L’assenza di una regia d’autore si percepisce chiaramente, ma per fortuna questa mancanza è sopperita dall’ottimo cast scelto per la realizzazione. Il protagonista rimane impresso al pubblico, perché Omar Sy è un attore che non delude mai. Egli ha ottenuto un grande successo con Quasi amici (Intouchables, 2011, diretto da Olivier Nakache e Éric Toledano), dove ha dimostrato di essere un ottimo interprete, capace di far ridere il pubblico con le sue espressioni sincere e con il suo modo di fare disinvolto, quasi da eterno giovane. In questo film egli ha l’occasione di riproporre la maschera che lo ha reso noto al grande pubblico, con l’aggiunta di qualche scena triste e riflessiva. Anche il resto del cast merita: la bambina che interpreta Gloria riesce a lavorare bene con il protagonista, senza esserne assorbita, spiccando per la sua individualità e disinvoltura (anche l’attore che interpreta Bernie riesce bene come personaggio). È un film che vuole insegnare, attraverso la risata e la lacrima (cercando di non essere scontato, ma non riuscendo totalmente in questa impresa), a vivere serenamente la vita, giorno per giorno, cercando di non farsi assorbire dalle situazioni negative, imparando a cogliere ciò che c’è di positivo anche nei momenti peggiori.

Come spesso accade, questo film ha subito una vergognosa traduzione del titolo originale, il quale è Demain tout commence. Se chi di dovere avesse tradotto letteralmente il titolo con “Domani tutto comincia”, invece di scegliere un titolo impreciso e così lungo da somigliare a quelli che Lina Wertmüller dava ai propri film, la pellicola avrebbe guadagnato un valore aggiunto. Il titolo sarebbe stato più prossimo al vero messaggio del film, il quale vuole insegnarci che il domani è sempre un nuovo inizio, lasciando alle spalle le sofferenze di ieri e non curandoci di quelle che verranno, ma pensando solo al bene che daremo e che riceveremo.

Silvio Gobbi

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