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Pietro Cruciani
Pietro Cruciani

6 domande per 6 candidati: la parola a Pietro Cruciani

Cosa farà, se eletto, per il nostro ospedale?

“Non nascondo che uno dei principali motivi della mia discesa in campo sia la difesa a oltranza del nostro ospedale e far mantenere, da parte del presidente della Regione, Ceriscioli, quanto promesso al sindaco Martini dopo la traumatica chiusura del punto nascite, cioè la riqualificazione e il miglioramento dei servizi. Ci batteremo per questo con fermezza e con ogni mezzo. il Comitato cittadino ha avuto notevole importanza perché ha fatto capire ai dirigenti politici e sanitari della Regione che dietro l’ospedale c’è la popolazione, c’è una città. I punti salienti dell’accordo prevedono: l’istituzione della day wick surgery, l’oculistica, la ginecologia (senza ostreticia), la diagnostica pre-natale, la lungo degenza e riabilitazione; la diagnostica per immagini (Tac nuova, mammografo digitale); l’oncologia, l’Hospice, il laboratorio analisi, il 118; l’associazione medici di Medicina generale (con 12 ore al giorno di apertura degli ambulatori); l’istituzione della “Città della salute”, potenziando anche i trasporti, il collegamento con i quartieri e le frazioni”.

La bretella viaria San Severino-Tolentino rimarrà un fantasma per altri decenni o si potrà sperare in una strada a scorrimento veloce che colleghi i due centri?

“A luglio verrà aperta la Civitanova-Foligno e noi dobbiamo assolutamente collegarci a essa per non restare isolati. E’ indispensabile, quindi, un collegamento veloce con Tolentino. Bisogna avviare subito contatti con l’Anas (visto che la Quadrilatero ormai, di fatto, non esiste più) per far sì che il nuovo progetto per l’intervalliva, sostenuto anche dalla Camera di commercio di Macerata, venga finanziato dal Cipe nei due stralci previsti. Poi, però, è prioritario anche completare l’ampliamento della 361 fino a Castelraimondo per agganciarci alla Pedemontana. Lo vogliamo fare con gli oltre 900 mila euro già disponibili grazie all’autovelox. Si completerebbe così l’Anello della montagna (San Severino, Tolentino, Camerino, Castelraimondo; ndr), fondamentale per lo sviluppo economico dell’alto maceratese”.

E’ favorevole all’eventuale realizzazione di un inceneritore al posto del cementificio Sacci di Gagliole/Castelraimondo?

“Se veniamo eletti, continueremo a spada tratta la battaglia contro questo ecomostro che brucia Css. Battaglia iniziata con la precedente amministrazione comunale attraverso studi, incontri, lettere, ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato. L’impianto, i cui dipendenti sono attualmente in cassa integrazione, verrà chiuso a ottobre come cementificio, ma ha ottenuto la possibilità di essere riconvertito in inceneritore. Il timore è proprio questo: risvegliarsi, fra un paio di anni, con un ecomostro davanti casa. Allora vogliamo delle precise garanzie: 1) il Comune di San Severino deve far parte della Conferenza dei servizi che affronta il problema, assieme ai Comuni di Gagliole e Castelraimondo; 2) i rilievi ambientali vanno fatti come si deve, perché gestore e controllore non possono essere lo stesso soggetto: serve una Commissione di tutela e salvaguardia nella quale siano rappresentati tutti i Comuni vicini; le popolazioni interessate, infatti, devono essere informate sui dati e va fatto tutto alla luce del sole; 3) vogliamo sapere cosa si brucia, quanto se ne brucia e cosa si produce nell’impianto (cemento o energia?). In conclusione, diciamo NO all’inceneritore perché fa male alla nostra salute e pretendiamo garanzie di fronte all’ipotesi che venga realizzato”.

Qual è il punto di forza del suo programma?

“Il punto di forza è innanzi tutto la mia squadra. Ci sono tre assessori della Giunta uscente che hanno ben operato. Sono stati inseriti poi altri candidati, alcuni giovani, altri meno giovani. Ci sono 9 donne e 7 uomini, molte giovani donne, con la loro esperienza lavorativa e soprattutto con tanta voglia di fare e tanta speranza di migliorare la loro condizione. Per questo si sono messe in gioco. Abbiamo una delle squadre più giovani, con un’età media attorno ai 40 anni. Un altro punto di forza è la proposta sul lavoro per i giovani, puntando su formazione, sostegno alle nuove imprese, start up, rivoluzione digitale, collaborazione con scuole e università anche per creare un Polo tecnologico. Vogliamo far funzionare un ufficio che individui i finanziamenti europei. Vogliamo il lavoro a Km 0 per i nostri figli, affinché restino a San Severino e possano avere l’opportunità di formarsi una famiglia qui, nel proprio paese”.

Che cosa mette in cima alla lista delle cose da fare nei primi cento giorni?

“Il lavoro, come detto, è una priorità. Di conseguenza è necessario anche snellire la burocrazia, ridurre i tempi di attesa per l’avvio di nuove imprese e ridurre la tassazione per l’inizio del lavoro. Quindi, bisogna fin da subito prendere contatto con il ‘Palazzo’, cioè con il Comune: per un’amministrazione è fondamentale la collaborazione con i funzionari; il personale deve essere motivato e messo in condizione di lavorare bene. Altro tema importante da avviare subito è quello del potenziamento della sicurezza, cominciando col valorizzare il Corpo di Polizia municipale. Un’altra priorità è la riqualificazione dei giardini pubblici, mentre a livello di promozione turistica occorrerà intensificare fin da subito la collaborazione con Edulingua, che porta a San Severino studenti da tutto il mondo”.

Come giudica la presenza in campo di 6 liste cittadine?

“E’ indubbiamente un segno di risveglio, ma al tempo stesso anche lo specchio della disgregazione del sistema politico tradizionale che non è riuscito a gestire bene questa tornata elettorale. Così, la proliferazione di liste conferma pure a San Severino lo scenario dell’antipolitica imperante. Con questa frantumazione, e con circa cento candidati in corsa, si rischia di vincere o di perdere per una manciata di preferenze. Ci dispiace che la sinistra – cui piace definirsi ‘centrosinistra’ (ma non vedo il centro!) – non sia riuscita a trovare un accordo con noi, nonostante non ci fossero più soggetti politici che erano stati in contrapposizione con loro in passato. Anche l’Udc, prima alleato del Pd, ha preso altre strade per motivi di contrapposizione con me candidato sindaco. In questo modo abbiamo avuto il merito di aver ricompattato l’Udc presso la lista della signora Piermattei, la quale afferma di non essere legata ai partiti, sebbene nella sua squadra ci sia proprio il segretario dell’Udc”.

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