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Massimo Panicari
Massimo Panicari

6 domande per 6 candidati: la parola a Massimo Panicari

Cosa farà, se eletto, per il nostro ospedale?

“Quello della sanità è un discorso politico perché appare evidente la volontà di chi governa il nostro Paese di tagliare sempre più servizi in questo settore, aprendo così le porte alla sanità privata. Di fronte a uno scenario del genere, cosa può fare un sindaco a tutela della salute dei suoi cittadini? Cosa può fare quando le eccellenze dell’ospedale sono già state portate via? Fare proclami adesso mi sembra tardivo. Terremo però alta la guardia per salvaguardare tutti i servizi che ci restano”.

La bretella viaria San Severino-Tolentino rimarrà un fantasma per altri decenni o si potrà sperare in una strada a scorrimento veloce che colleghi i due centri?

“Su questo punto sono molto ottimista, perché l’obiettivo è fattibile. Sono convinto che, riuscendo a trovare almeno il 10% circa dell’importo complessivo dell’opera, possiamo stimolare il Ministro delle Infrastrutture a finanziare il resto. Serviranno 60-70 milioni da parte dello Stato, ma il coinvolgimento di enti e territorio darà la spinta alla realizzazione della strada. Ne sono certo. Il nostro obiettivo è raggiungere la somma di 12 milioni di euro: la Regione ne metterà la metà, come assicurato dal presidente Ceriscioli; il Comune di Tolentino stanzierà un milione di euro, lo ha detto il sindaco Pezzanesi; gli altri fondi cercheremo di reperirli in Provincia e in altre realtà istituzionali del territorio”.

E’ favorevole all’eventuale realizzazione di un inceneritore al posto del cementificio Sacci di Gagliole-Castelraimondo?

“Assolutamente no! Vogliamo ostacolare in ogni modo questo progetto, attraverso tutto ciò che sarà necessario, facendo pressioni importanti anche in Regione e a Roma. E’ una battaglia che sosterremo fino in fondo, forti anche del fatto che in passato le battaglie ambientali, a livello locale, le abbiamo vinte tutte”.

Qual è il punto di forza del suo programma?

“Penso siano diversi… Innanzi tutto la promozione e la tutela del territorio puntando sull’aggregazione fra enti locali. Poi, sul fronte interno, l’affidamento all’Assem di tutte le manutenzioni ordinarie. Quindi, la defiscalizzazione dei tributi e il baratto amministrativo per dare opportunità di crescita ai cittadini e ricevere in cambio aiuti concreti a sostegno del decoro pubblico della nostra città”.

Che cosa mette in cima alla lista delle cose da fare nei primi cento giorni di governo?

“La prima cosa porteremo in Consiglio comunale, la variante al Prg di Bosco Rosso a Ugliano, per bocciarla categoricamente. In secondo luogo avvieremo il progetto di riqualificazione della facciata del palazzo di Banca Marche che si affaccia sulla nostra bellissima piazza. Lo faremo in collaborazione con la facoltà di Architettura dell’università di Camerino dando l’opportunità a bravi studenti di esprimere le loro idee. Ritengo che il futuro passi per i giovani e noi abbiamo l’obbligo di crederci, per cogliere tutte le opportunità che loro sono in grado di trasmetterci”.

Come giudica la presenza di sei liste cittadine?

“Da una parte evidenziano il risveglio delle coscienze; dall’altra però testimoniano la perdita di ruolo dei partiti, che un tempo erano come dei fiumi in cui scorrevano i flussi della politica. Con la crisi di questo sistema c’è stata una sorta di esondazione e ognuno, oggi, si è sentito in diritto di affermare le proprie convinzioni. Parliamo di uno scenario non esclusivamente locale, e certamente poco favorevole alle aggregazioni. A San Severino, chi vincerà queste elezioni non avrà terreno fertile sulle grandi scelte programmatiche. Un aspetto, questo, con cui purtroppo bisognerà fare i conti”.

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