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Fabrizio Grandinetti assieme al Generale Schipsi, presidente dell'Associazione nazionale Carristi
Fabrizio Grandinetti assieme al Generale Schipsi, presidente dell'Associazione nazionale Carristi

La Cavalleria commemora il patrono San Giorgio

Nella residenza estiva di Brugnetto (Senigallia) del conte Martines Augusti Castracane, ha avuto luogo l’incontro dell’Associazione nazionale Arma di Cavalleria delle Marche per celebrare il proprio patrono San Giorgio. Ha partecipato all’evento una rappresentanza della sezione “Censi” di San Severino, guidata dal presidente Fabrizio Grandinetti e composta da una delegazione di quattro uomini e quattro donne.

Il tutto è iniziato con una messa, molto partecipata, celebrata da un redattore di Radio Maria nella chiesa gentilizia di San Francesco e Santa Timotea della casata Augusti Antonelli. Il conte Giovanni, che ha preso la parola a margine della funzione, è nipote di uno dei più grandi cavalieri del ‘900, il Generale Gino, Medaglia d’argento al valor militare nella Prima Guerra mondiale e vincitore di un’epica battaglia contro gli Austriaci vinta nonostante un’incredibile inferiorità numerica e di mezzi. Erano presenti all’evento Giovanna Paoloni, vedova della Medaglia d’oro Sergio Piermanni dell’Arma dei Carabinieri, i massimi esponenti dell’Ordine militare Costantiniano di San Giorgio guidati dall’avvocato Cicconi Massi, i presidenti delle Associazioni nazionali Carabinieri, Carristi e Cavalleria delle Marche (Honorati, Schipsi e Bartera). Nel corso della conviviale, il vice presidente regionale dell’Arma di Cavalleria, Fabrizio Grandinetti (Grand’ufficiale), ha tenuto una relazione su San Giorgio combattente e martire cristiano.

Il Caricat! del presidente regionale Bartera ha concluso la piacevole giornata.

La Cavalleria settempedana, oggi rappresentata dalla sezione che ha più iscritti a livello regionale, è aperta all’ingresso di nuovi soci e socie che amino la patria e condividano gli ideali di una delle più prestigiose Armi del nostro Esercito. Non è necessario essere stati militari, non c’è discrimine di genere. Chi ha frequentato le nostre prime manifestazioni ha sempre respirato aria pura e di amicizia. Un appello particolare va ai giovani che non hanno adempiuto, perché non più obbligatorio, al servizio di leva e che hanno la possibilità di vestire le nostre insegne e di vivere momenti in cui non solo si ricorda, ma si prendono anche iniziative che vogliono la Cavalleria un’Arma al passo con i tempi.

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