Ammonta a un milione e mezzo di euro il bilancio per la gestione associata dei servizi sociali da parte della neo costituita Unione montana di San Severino. Il quadro economico, approvato con soddisfazione dai rappresentanti che siedono nel Consiglio dell’ente, nonostante il taglio dei trasferimenti da Stato e Regione non ha subito grosse modifiche rispetto al passato grazie alla quota accantonata dalla defunta Comunità montana, pari a circa 800 mila euro, e che sarà ora riutilizzata nei prossimi anni.
“Non spenderemo tutto e subito il “tesoretto” che avevamo messo da parte e che avevamo già deciso di destinare a questo settore che per noi è di vitale importanza visto che la nostra popolazione è fatta anzitutto di persone anziane e bisognose oltre che di famiglie in difficoltà a causa di una crisi che non sembra mollare – spiega il presidente dell’Unione montana, Gian Luca Chiappa, che sottolinea –. Non andiamo ancora una volta nemmeno a pesare sulle casse dei Comuni dell’Unione visto che a questi chiediamo solo una piccola compartecipazione per la gestione di servizi veramente utili alla collettività come l’assistenza agli anziani, ai minori e ai disabili, a chi ha problemi di salute mentale, a chi ha necessità di un’assistenza domiciliare. Garantiamo infine, ma non da ultimo, la figura degli assistenti sociali e gli aiuti alle famiglie”.
“Complessivamente – sottolinea Valerio Valeriani, coordinatore dell’Ambito territoriale sociale – la struttura si è presa carico, negli ultimi dodici mesi, di quasi 4 mila assistiti fornendo servizi a domanda individuale ma anche risposte alle esigenze della collettività. Ci prendiamo cura degli anziani come dei minori e dei disabili. Poi ci sono i casi che vengono seguiti dagli assistenti sociali, i pazienti con problemi di salute mentale, quelli che hanno bisogno dell’assistenza domiciliare e altre figure particolari. La maggior parte delle risorse, comunque, continua ad essere destinata agli anziani. Seguono le disabilità, i minori e gli adolescenti, le persone affette da problemi di naturale mentale e, da ultimo, gli immigrati”.