Stavolta le classi terze hanno preso la strada del sud, abbandonando per la gita d’istruzione la meta del Trentino, ultragettonata, ma a ragione, negli ultimi anni, per ammirare le bellezze della terra del sole. Prima, suggestiva meta Castel del Monte, un edificio del XIII secolo fatto costruire dall’imperatore Federico II nell’attuale frazione omonima del comune di Andria, a 18 km dalla città. Inserito nell’elenco dei monumenti nazionali italiani nel 1936 e in quello dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco nel 1996, la sua funzione è ancora dibattuta. Edificio a pianta ottagonale, con otto torri a base, manco a dirlo, ottagonale, potrebbe essere stato un osservatorio astronomico dell’Hohenstaufen o addirittura un… centro benessere. Ai ragazzi rimarrà in mente sia per la sua immagine riprodotta sulle monete da un centesimo del nostro paese, sia anche per le storie sulle stravaganze dell’imperatore in fatto di scelte femminili. Lui le preferiva 12enni (“ma – come ha spiegato la frizzante guida Rosalinda – allora arrivare a cinquant’anni era un’impresa, le ragazze erano in età da marito giovanissime”), brune, ricce e… sudate. Terminata con i commenti divertiti dei ragazzi la mattinata a Castel del Monte, la truppa capeggiata dal dirigente Sandro Luciani nel pomeriggio ha ammirato Ostuni, città panoramica per eccellenza, in provincia di Brindisi, che qualche insegnante attempato ha ricordato come sede dei mondiali di ciclismo su strada (era il 1976…) vinti dal belga Freddy Maertens, che purtroppo bruciò sul traguardo il nostro Francesco Moser. Poco male per gli studenti, che invece stavano pensando alla prima nottata fuori casa, trascorsa nel villaggio turistico di Torre Guaceto, con tanto di post cena nell’improvvisata discoteca al piano superiore della sala ristorante. Una ricorrenza, quella del ballo serale, che ha contagiato anche i camerieri (di sera, dj di notte), che hanno dimenticato di… servire il dolce agli insegnanti pur di non far tardi alla consolle. Il giorno seguente immancabile visita ai trulli di Alberobello con qualche inevitabile sbadiglio dei ragazzi non perché lo spettacolo non fosse gradevole – tutt’altro – quanto piuttosto per l’aver preso sonno, la prima notte lontani dai genitori, un po’ tardino. Niente paura, però, perché dopo il pranzo al Resort Carovigno, si è ripartiti con rinnovata verve per lo Zoo Safari di Fasano (Brindisi), in cui ogni anno nascono ben 150 cuccioli di ogni specie. Nel reparto predati è stato “marcato stretto” l’ammotrago, il muflone di montagna dall’occhio luciferino che nella precedente visita del Tacchi Venturi fu il… capro espiatorio, proprio per le sue occhiate inquietanti, nell’episodio del doppio problema meccanico che portò alla sostituzione del pullman, in panne, in autostrada. Il caprone mefistofelico in questa occasione ha dato uno sguardo distratto all’allegra compagnia degli studenti settempedani e tutto è filato liscio. Per fortuna dei ragazzi che, cabala a parte, sono rimasti, come tutti gli altri del resto, ammaliati dal fascino delle solitarie tigri e del branco dei leoni, una trentina, adeguatamente divisi nei propri spazi. Gli studenti del corso di giornalismo che attendevano notizie fresche sulla sorte del leone che diversi anni fa aveva sbranato il padrone-dentista e che poi era stato isolato in una gabbia dello Zoo Safari non agli… arresti domiciliari, ma perché estraneo al branco, quindi passibile di assalto da parte del gruppo storico dei leoni della struttura, sono rimasti delusi. La ragazza che ha guidato il gruppo del pullman delle sezioni A-B-C non ne sapeva nulla. Il dubbio è stato superato da una buona cena e dalla serata in disco bis. Il giorno seguente ancora spazio alla natura, con la visita mattutina all’Oasi WWF di San Giuliano in Basilicata e, a seguire, dell’omonima diga (anche se il tempo per il birdwatching di svariate ore non era compatibile con quello della gita scolastica) e con l’approdo pomeridiano alla città dei Sassi. Quella Matera che ha interessato i ragazzi soprattutto per le sue possibilità cinematografiche. Dalla “Passione” di Mel Gibson, tanto per citare un capolavoro girato in parte sul suolo lucano, alla futura Wonder Woman, in uscita l’anno prossimo e di cui si è potuto fruire un assaggio in un mini set a sfondo medievale. Nominato Patrimonio dell’umanità nel 1993 dall’Unesco, designata, insieme a Plovdiv, come Capitale europea della cultura 2019, prima città del meridione italiano a ricevere tale titolo, Matera ha esercitato per i suoi scorci un fascino profondo nei ragazzi. Oppure era stanchezza? L’ultimo giorno si è chiuso con le suggestive grotte di Castellana e la cattedrale di Trani dedicata a San Nicola Pellegrino, esempio di architettura romanica pugliese, la cui costruzione iniziò nel 1099. Le ore per il ritorno a casa sono state trascorse dai ragazzi in spensierata allegria. Poco male se la spia delle energie degli insegnanti segnava rosso. A proposito, nessun disco rosso da parte dei poliziotti che hanno controllato in autostrada i due pullman dei settempedani. Tutto a posto. Per la gita d’istruzione dell’anno prossimo, si vedrà!
Luca Muscolini