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Saverio Marconi in “Variazioni enigmatiche” al Feronia

Riparte da San Severino per la nuova tournée nazionale, dopo una residenza di riallestimento, lo spettacolo “Variazioni enigmatiche”, scelto dal grande Saverio Marconi per tornare sul palcoscenico da interprete. L’evento, un’esclusiva regionale, vedrà Marconi al Feronia, insieme a Gian Paolo Valentini, domenica 9 novembre per pubblico e abbonati, alle ore 17.

“Variazioni enigmatiche” è tratto dal testo più celebre di Schmitt, pubblicato nel 1995 e rappresentato in tutto il mondo dai più famosi attori, tra cui Alain Delon in Francia e Donald Sutherland in Inghilterra. Il titolo fa riferimento alle “Enigma variations” di Edward Elgar, quattordici variazioni su una melodia che sembra impossibile riconoscere. Così l’autore sembra concepire il rapporto tra gli esseri umani: qualcosa che sfugge e che si può solo intuire, spesso sbagliando. “Variazioni enigmatiche” è un testo mai prevedibile che alterna sentimenti con colpi di scena, in cui l’ironia di trasforma in commozione, la risata in follia e la tenerezza in crudeltà.

È la storia del confronto tra Abel Znorko (premio Nobel per la letteratura, che si è ritirato da anni a vivere da eremita in un’isola sperduta nel mare di Norvegia vicino al Polo Nord ma conserva un intenso rapporto epistolare con la donna amata) ed Erik Larsen (sconosciuto giornalista a cui lo scrittore concede un’intervista). L’incontro, tra momenti di ferocia e di compassione, si trasforma nella sconvolgente scoperta di verità taciute e dell’illusione in cui i due si sono calati per anni e ha l’andamento di un thriller psicologico con continui e inattesi colpi di scena nella trama. La scenografia segue l’idea di una sospensione e rappresenta una casa che ha pareti ma al tempo stesso non ne ha, come l’isola dove si svolge la storia, il cui disvelamento graduale è un capolavoro di letteratura teatrale. Le luci ricreano all’interno un ambiente intimo e caldo ed evocano invece il gelido crepuscolo artico che filtra dall’esterno. La scelta di affidare la regia a Gabriela Eleonori nasce dalla volontà di una prospettiva femminile nella lettura di una storia in cui una donna, con la sua assenza, è comunque protagonista. Una storia indimenticabile.

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