“Per il collegamento con la Superstrada 77 ci vorranno 6-7 anni, ma i presupposti per evitare l’isolamento di San Severino ci sono. Per il mantenimento dell’ospedale Bartolomeo Eustachio si dovrà pensare nei prossimi anni alla possibilità di fusione con altri Comuni, magari con Tolentino, già avviata per altri in ambito regionale, così da ragionare per agglomerati urbani e avere più peso politico. La questione del possibile inceneritore al Sacci è più delicata. Se giungesse il via libera alla sua realizzazione dal governo Renzi, ogni discorso sul futuro della nostra valle sarebbe inutile”. Questa le priorità elencate da Luigi Zura Puntaroni, capo gruppo della Lega Nord in Regione, nell’incontro promosso all’ex cinema Italia sul tema “Quale futuro per San Severino? Alla ricerca di una visione strategica condivisa”. La popolazione è accorsa in buon numero a un appuntamento che non ha però svelato gli arcani sui possibili candidati del centro destra per le amministrative del 2016. Fra i diversi ospiti, l’avvocatessa romana di origini sefrensi Bruna Buresti ha suggerito per gli abitanti della valle lo sviluppo del turismo religioso: “A Sefro, nel monte Crestaio, abbiamo provveduto a restaurare le grotte del Beato Bernardo di Quintavalle, primo seguace di San Francesco d’Assisi, rendendole un sito che ha chiamato a raccolta numerosi fedeli. Noi marchigiani abbiamo luoghi interessanti, ma non sappiamo pubblicizzarli, dobbiamo puntare sul miglioramento della comunicazione”. Fondamentale in un altro ambito, quello dei bandi europei, come ha sottolineato il funzionario regionale Nicola Prenna, “perché abbiamo a disposizione in Regione ben 18 milioni dall’Ue che potrebbero tornare al mittente poiché i bandi non sono comunicati con chiarezza e tempestività. In un Comune come San Severino, il più esteso della provincia, personale qualificato alla diffusione dei bandi sarebbe di fondamentale importanza”. Una figura, secondo Zura, “molto più utile di un addetto stampa che l’attuale Amministrazione si accinge ad assumere”. Fra i più applauditi l’ingegner Michele Cruciani, che ha puntato l’attenzione sui problemi strutturali “risolvibili in sinergia con altri enti del territorio o in autonomia, ma avendo le idee chiare. È inutile costruire strutture come il ponte di Gorgonero con una pendenza eccessiva o la variante del Glorioso con una carreggiata di 7 metri di larghezza, invece del minimo di 9,50 metri, che renderà problematico il passaggio in contemporanea di due camion”. Perentorio l’invito in chiusura in chiave elettorale di Luigi Zura a “scegliere amministratori forti che riflettano la forza dei cittadini, se vogliamo sopravvivere”.
Luca Muscolini