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La vita, un "ponte" verso il cielo. Nel riquadro: Massimo Valenti, morto a soli 48 anni
La vita, un "ponte" verso il cielo. Nel riquadro: Massimo Valenti, morto a soli 48 anni

Massimo Valenti muore per un malore: aveva 48 anni

Si era recato a casa dei genitori, lungo la provinciale 361, nella frazione della Pieve, in prossimità dell’altra popolosa frazione settempedana di Taccoli, per desinare, ma un destino beffardo lo ha rapito all’affetto dei suoi cari e dei tanti che gli volevano bene. Massimo Valenti, 48 anni, persona mite e riservata, se n’è andato per un probabile attacco di cuore, con la stessa compostezza all’insegna della quale era vissuto, all’ora di pranzo di martedì scorso, accasciandosi improvvisamente. Non un gemito, la vita gli è volata via in un attimo, con il comprensibile strazio degli anziani genitori con cui si apprestava a vivere una normale giornata dell’afoso luglio settempedano.

Sono rimasti solo i lamenti e la disperazione. Di Lucio, come tutti conoscono il padre Luciano, per lunghi anni stimato imprenditore edile, persona altrettanto squisita e gentile. E della mamma Vittoria, anche lei come Lucio ormai avanti negli anni, che riponeva nel figlio Massimo le speranze di una vecchiaia serena grazie al suo supporto.

Da qualche tempo Massimo, figlio unico, aveva rilevato l’attività di imprenditore edile del padre, dura e difficile in un periodo in cui le commesse scarseggiano ed i pagamenti non sempre sono puntuali. Lui, però, lavorava alacremente confidando in una rapida ripresa dell’intero settore del “mattone”. Le sue condizioni fisiche non potevano lasciar presagire un epilogo così repentino e triste.

La mestizia, frenata la disperazione, si è spostata in un’altra zona di uno dei più estesi Comuni marchigiani. A Cesolo risiede infatti, ormai da molti anni dopo il trasferimento da Torino, Giorgia, alla quale Massimo era particolarmente legato. Molti lo ricordano passeggiare con i cani della sua compagna al guinzaglio nei momenti di pausa dall’attività lavorativa, tranquillo come di consueto. Una figura mai ingombrante, di poche parole, con cui era sufficiente un cenno di saluto al bar dove ogni tanto si recava ed un sorriso per porsi sulla sua lunghezza d’onda. Una figura di cui i concittadini già sentono la mancanza, anche per la giovane età con cui ha lasciato questo mondo.

Non resta che l’ultimo saluto, giovedì 23 luglio alle 9.30, nella chiesa di Santa Maria della Pieve.

Luca Muscolini

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