Il 10 maggio il gruppo di ciclisti amatoriali “I Ciclomacchinisti” è partito in bici dall’Ospedale Meyer di Firenze diretto a Capo Nord in Norvegia. Quattromilacinquecento chilometri di strada per realizzare un sogno e raccogliere fondi per combattere la Fibrosi cistica, ad oggi una delle malattie genetiche più comuni in Italia.
Sono Mario Gulino, Marco Passarini e Simone Fuso i tre protagonisti di una delle più belle iniziative di raccolta fondi della Lega italiana fibrosi cistica Onlus: “Pedala per un respiro”, patrocinata dall’Ospedale Meyer.
Chi sono i tre ciclisti.
Mario, siciliano di origini ma toscano di adozione, Marco, di San Severino Marche, e Simone, umbro di Foligno, hanno in comune una professione e una passione. Tutti e tre sono macchinisti delle ferrovie e sono amanti del ciclismo. Folgorati dal libro “Tre uomini in bicicletta” di Altan, Rumiz e Rigatti, dal 2011 ogni anno organizzano un viaggio in bici per l’Europa: dall’Italia hanno già raggiunto insieme Lisbona, Istanbul e l’Irlanda. Ma quest’anno il viaggio è ben più ambizioso: 4.500 chilometri su due ruote per raggiungere Capo Nord, in Norvegia.
Il perché della missione a Capo Nord
Per la prima volta in assoluto, dopo aver conosciuto il figlio di un collega affetto da Fibrosi cistica, i tre ciclisti hanno deciso di trasformare il loro viaggio di piacere in un’impresa collettiva a sostegno dei ragazzi, delle famiglie e della ricerca per combattere questa difficile malattia.
Ogni settimana quattro nati con la Fibrosi cistica
“La Fibrosi cistica è una malattia genetica senza cura, ad oggi una delle più comuni nel nostro Paese. Ogni settimana in Italia nasceno quattro bambini con questa malattia e – spiega Franco Berti, presidente della Lifc Toscana onlus – si stima che in totale i malati siano circa 6.000; di questi circa il 50% supera i 18 anni e la vita attesa per un bambino che nasce oggi è di circ 40. Grazie alla ricerca e al miglioramento continuo della qualità delle cure, la situazione è in costante progresso. L’idea di legare un’impresa ciclistica come quella dei Ciclomacchinisti alla FC ci ha profondamente colpiti e commossi, non solo per la sua originalità, ma anche perché è estremamente indovinata. Difatti la malattia colpisce soprattutto l’apparato respiratorio e l’utilizzo della cyclette è una delle attività consigliate proprio dai medici per alleviare i sintomi dei ragazzi.” “Si tratta di un’iniziativa molto importante – continua Franco Berti – non solo per raccogliere donazioni, ma anche per sensibilizzare la popolazione su questa malattia e su come gestirla quando si dà alla luce un bambino che ne è affetto”.
Il viaggio
Tappe giornaliere da 160 km attraverso Austria, Germania, Danimarca, Svezia e Norvegia. Durante l’itinerario i ciclisti saranno accolti dalle varie delegazioni dei Centri per la lotta alla Fibrosi cistica sparsi in Europa, da quello di Cesena a quello di Verona fino alla Germania e alla Norvegia, che hanno sostenuto fin da subito con grande entusiasmo l’iniziativa: “In questo modo – spiegano i bikers – sarà come se tracciassimo un collegamento invisibile tra i Centri, in una comunione d’ideali e d’intenti”. Per affrontare il viaggio i Ciclomacchinisti utilizzeranno biciclette ibride tra un mezzo da corsa e una mountain bike, sul modello di quelle da ciclo-cross. Se riusciranno a trovare un camper a cui appoggiarsi, potranno percorrere la strada più agevolmente, ma in caso contrario porteranno con sé tutto il necessario, comprese le tende da campeggio per ogni evenienza. L’arrivo è previsto intorno alla metà di giugno.
Come partecipare all’iniziativa
Ci sono molti modi per contribuire al progetto Pedala per un respiro direttamente dal sito ufficiale www.pedalaperunrespiro.it. Chi ha un’azienda può sostenere l’impresa e i progetti Lifc facendo una donazione. Chi è appassionato di ciclismo può fare una donazione e pedalare assieme ai Ciclomacchinisti per un tratto del percorso, mentre chi desidera partecipare virtualmente all’impresa, potrà acquistare km facendo una donazione libera online tramite PayPal o con carta di credito oppure tramite bonifico bancario.
Tutti sono invitati a condividere l’iniziativa e farla conoscere sui social network con l’hashtag ufficiale #PedalaPerUnRespiro