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Il primo consiglio dell'Unione montana
Il primo consiglio dell'Unione montana

Gian Luca Chiappa presidente dell’Unione montana

Con il voto unanime di tutti i Comuni presenti, e l’accoglimento pieno di una mozione programmatica presentata alla vigilia delle elezioni dal sindaco di San Severino, Cesare Martini, l’Unione montana “Alte valli del Potenza e dell’Esino” è divenuta realtà. L’esito del voto, dato per scontato, ha confermato al vertice dell’ente il presidente Gian Luca Chiappa, già commissario straordinario della Comunità montana Ambito 4. Membri dell’organo esecutivo dell’Unione sono stati eletti Matteo Cicconi (vice presidente), Alessandro Delpriori, Renzo Marinelli e Monaldo Vignati.

“La costituita Unione montana delle Alte valli del Potenza e dell’Esino – ha sottolineato Chiappa a margine del voto – darà un nuovo corso alle cose. Già come Comunità montana tutti i sindaci facenti parte dell’ente hanno sempre marciato uniti e compatti cercando la soluzione migliore in un momento di difficoltà, anche economica, che sta interessando tutti e nel quale la politica deve fare scelte diverse da quelle che arrivano da Roma e che spesso sono impopolari. Localmente i sindaci devono trovare soluzione a problemi quotidiani. Soluzioni che hanno risvolti nel sociale, nella sanità, nella scuola. Il nostro territorio, quello che sta dentro la nuova Unione, è molto particolare, ha le sue valenze ma anche le sue peculiarità che vanno rispettate e salvaguardate. Non siamo mai stati chiusi di fronte alle ipotesi di eventuali aree vaste ma anche olograficamente occorre tenere conto delle nostre comunità locali, del fatto che esse continuano ad invecchiare, dello spopolamento dell’entroterra e di altri fattori che sono determinanti in tutte le scelte. Poi c’è l’aspetto economico – prosegue Chiappa – Noi rappresentiamo la continuità e possiamo dire tranquillamente di aver lasciato e di riprendere un bilancio sano. Continueremo a guidare una struttura poco onerosa. Prossimo impegno è quello di abbattere i costi accentrando, quanto più possibile, i servizi. Faccio un esempio per essere chiaro: se compriamo mille risme di carta per le fotocopie probabilmente le paghiamo qualcosa di meno di dieci risme. Poi ci sono gli uffici tecnici che, se uniti, possono avere maggiore forza progettuale in maniera diversa e migliore. Infine ci sono le risorse europee, cui dobbiamo guardare pensando al presente ma anche, e soprattutto, al futuro. La cattura di finanziamenti, attraverso progetti seri, deve essere una prerogativa della nuova Unione montana. Attiveremo, in proposito, un ufficio dedicato. Fin da subito, comunque, abbiamo deciso di metterci al lavoro perché c’è molto da fare”.

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