Tornano gli “Incontri con l’Autore”, rassegna de “i Teatri di Sanseverino” che sabato 8 novembre, a partire dalle ore 21 a ingresso gratuito, saluta all’Italia il nuovo romanzo di Vito Mancuso “Io amo. Piccola filosofia dell’amore”, edito da Garzanti. Teologo laico, docente presso varie Università italiane, giornalista ed editorialista del quotidiano “La Repubblica”, Mancuso è autore, tra gli altri libri, di “Io e Dio. Una guida dei perplessi” e “Il principio passione”, già presentati a San Severino. Le sue opere, tradotte in più lingue, hanno suscitato notevole attenzione da parte del pubblico e sono oggetto di discussioni e polemiche per le posizioni non sempre allineate con le gerarchie ecclesiastiche. L’incontro con questo straordinario protagonista della cultura italiana sarà accompagnato da brevi pause musicali a cura di Paolo Moscatelli al violino e dalle letture di Alberta Ricottini dell’associazione “Sognalibro”. “Nel corso della vita tutti abbiamo vissuto quel sentimento euforico e doloroso, carico di paura e di felicità, chiamato amore – spiega Francesco Rapaccioni, direttore artistico de “i Teatri di Sanseverino”, che si chiede – Ma dove ha origine e come agisce la sua forza misteriosa che sempre attrae e rapisce? Come possiamo viverlo nel modo più vero? E qual è il messaggio che esso porta con sé? Sono le domande fondamentali a cui Vito Mancuso risponde con la profonda intensità che da sempre caratterizza il suo pensiero, accogliendo tra le pagine la dolcezza e la potenza di una straordinaria avventura umana affrontata nelle sue forme più diverse. In questo libro, puro ma mai puritano, si ragiona così senza paura di controversie a proposito di temi cruciali per l’oggi. Rimanendo sempre fedele al primato della coscienza e della libertà individuale, Vito Mancuso propone una prospettiva etica in grado di orientare dal basso. L’amore diviene così il punto di vista privilegiato per guardare a tutta l’esistenza. Anche se mai come nel nostro tempo infatti il divertimento e lo svago sembrano rappresentare il fine ultimo a cui tendere, in “Io amo” sono indicate le tracce preziose e chiare per raggiungere l’amore vero e purificatore, l’unica esperienza capace di dare un senso autentico al nostro essere al mondo”. “Fare spazio. Alla fine, a pensarci bene, l’amore significa fare spazio. Fare spazio dentro di sé a un’altra persona, aprirle la nostra anima e farle piantare la sua tenda nel mezzo. Non pensare più, non sentire più, non vedere più solo sulla base dell’io, ma cercare, ogni giorno di nuovo, di farlo sulla base del noi – spiega Mancuso, che aggiunge – Ci sono l’ascolto, il dialogo, la conversazione, l’umorismo, il sogno, il saper stare insieme in silenzio, la pazienza, la simpatia per i difetti dell’altro, il sorriso per le sue manie, il guado degli inevitabili conflitti, la mano nella mano, l’invasione delle parentele, l’intreccio delle amicizie, la comunione degli ideali, l’accettare una storia passata senza volerla diversa da come è stata, il sostegno al lavoro dell’altro e altro ancora”.