Il Duomo antico di Castello al monte, dove è custodito il prezioso organo attribuito a Giuseppe Catarinozzi, ospita sabato 2 agosto, a partire dalle 21.15, un nuovo appuntamento con la rassegna “Terra d’organi antichi”, promossa dall’associazione “Organi, Arti & Borghi” e dal network organistico marchigiano “Marche & Organi” con il patrocinio del Comune di San Severino. Tema della serata: “L’organo tra palazzi e chiese”. Il programma di musiche di Storace, Kerll, Valente, Pachelbell, Gallipolino, Vivaldi e Donizetti, sarà eseguito dal maestro Francesco Scarcella. Dopo aver compiuto gli studi d’organo e composizione organistica al Conservatorio “T.Schipa” di Lecce, musica corale e direzione di coro al Conservatorio “N. Piccinni” di Bari, strumentazione per banda al Conservatorio “N. Rota” di Monopoli, prepolifonia, clavicembalo, direzione d’orchestra e composizione al Conservatorio “B. Marcello” di Venezia, clavicembalo e fortepiano al Royal College of Music di Londra, il maestro Scarcella ha seguito il corso di musicologia alla Scuola di Filologia musicale di Cremona, presso l’Università di Pavia. Si è specializzato nel repertorio tastieristico rinascimentale, barocco e classico, privilegiando l’uso di strumenti storici, presso l’Accademia musicale Chigiana di Siena, l’Accademia di Musica italiana per organo di Pistoia, l’Accademia organistica internazionale di Treviso. Vincitore di concorsi nazionali, svolge molteplice attività concertistica sia in veste solistica all’organo, al fortepiano e al cembalo, anche come direttore d’orchestra. La sua eclettica formazione lo porta ad abbracciare un vasto repertorio che va dal Rinascimento sino alle ultime opere contemporanee. Ha collaborato a diverse produzioni televisive, come direttore d’orchestra e di coro. Parallelamente all’attività concertistica affianca quella di compositore e revisore, pubblicando per Ars Publica. Nella 37^ stagione lirica del Politeama greco di Lecce, è stato maestro al cembalo nell’opera “Rinaldo”. Si occupa attivamente alla riscoperta e salvaguardia del patrimonio organario della Puglia, nonché del repertorio organistico, promuovendone il restauro, la revisione, la progettazione di nuovi organi e la divulgazione concertistica. Suonerà il Catarinozzi custodito nel Duomo antico di Castello al monte, un pezzo unico al mondo, insuperabile esempio di scuola romana, un sedici piedi a ottava bassa che conserva intatto il materiale fonico con canne a tortiglione e una stupenda cassa dorata.