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“Memorial Falzetti”: un premio ai giovani settempedani

Riccardo Francucci, Piccoli Amici dei tecnici Carlo Sparapassi, Laura Ciciliani, Chiara Gentili e Fabio Farabollini; Alessia Abosinetti (unica calciatrice del lotto), Pulcini classe 2005 di mister Paolo Governatori Gobbi; Mattia Lullo, 2004 (Giacomo Gentili, trainer anche di Allievi e Juniores); Alessandro Giachetti dei 2003 (Luca Rossi e Simone Orfini); Maicol Falistocco, Esordienti (Francesco Giorgi); Roberto Nasso, Giovanissimi A (Massimo Di Luca); Nicola Rapaccioni, B (Lauro Ricci); Lorenzo Muscolini, Allievi e Federico Fiecconi, Juniores. Sono i giovani calciatori della Settempeda che si sono fregiati, ciascuno per la categoria di appartenenza, del 1° premio Flavio Falzetti, il calciatore morto per un linfoma nel marzo del 2013 “che si è contraddistinto per carattere, carisma e temperamento nella lotta dura contro la malattia, perché la sua immagine rimanga nel tempo viva per il concetto di lottare fino alla fine per i giusti valori, con generosità, ma anche con durezza verso falsità ed ipocrisia”. La cerimonia del conferimento di diploma, medaglia e libro “Oltre il 90°”, a firma di Francesco Caremani, sulla vicenda del tenace ragazzo umbro che ha lottato per 15 anni contro “la Bestia”, è avvenuta a cura dello staff della Settempeda, per mano del suo ideatore Giovanni Ciarlantini, che con Falzetti ebbe modo di lavorare al Corridonia, alla Sala Sisto V. La serata è stata introdotta da un intervento del consigliere regionale Francesco Massi che, rimasto colpito da un incontro con il centrocampista a Civitanova, si è impegnato nell’assise regionale, trovando il consenso unanime e super partes, per far approvare una legge che obbliga qualsiasi società sportiva a sottoporre gratuitamente (fondi Regione-Avis) i propri atleti tra i 14 ed i 18 anni, la fascia età a maggior rischio, ad uno screening preventivo per il passaporto biologico. “La Legge n°5/2012 andrà in vigore dal prossimo settembre – ha detto Massi – perché l’iter è sempre difficoltoso, ma sono felice che l’abbiamo approvata quando Flavio era ancora in vita”. “L’Italia in questo campo è all’avanguardia rispetto a nazioni progredite – ha puntualizzato il dottor Danilo Compagnucci attuale sanitario della Lube -, come ad esempio gli Usa dove non c’è obbligo di visita medico sportiva specialistica, ma dove si registra pure un’incidenza di mortalità degli atleti tripla rispetto al nostro Paese. In Italia dal 1982 la visita medica per ogni individuo che si dedichi alla pratica agonistica è obbligatoria. Le Marche, con la Legge Falzetti, saranno la prima Regione sul fronte della prevenzione tumorale degli atleti”. Gianluca Fenucci, trainer della grande Settempeda di Bucchi e del presidente Romagnoli, ha confidato come torni “sempre volentieri a San Severino dove ho iniziato i primi passi da allenatore vero”, ricordando altresì i drammatici momenti della scoperta da parte di Falzetti della sua malattia in un Riccione-Monturanese “quando allenavo i calzaturieri e Lele Ruggeri (capitano storico della Settempeda) giocava con noi. Flavio mi chiese di essere sostituito all’intervallo per stanchezza. Non l’aveva mai fatto. Da quell’episodio iniziò il suo calvario”. Soddisfazione palpabile da parte di Ciarlantini, organizzatore principe dell’evento, che ha fatto registrare il tutto esaurito alla Sisto V. Il responsabile del settore giovanile dei biancorossi ha però stigmatizzato l’assenza degli annunciati rappresentanti della Figc. “Bisognerebbe – ha sottolineato il trainer – dar seguito con i fatti alle belle parole”.

Luca Muscolini

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