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Gualberto Piangatelli
Gualberto Piangatelli

Ricordo del professor Gualberto Piangatelli nel centenario della sua nascita

di Alberto Pellegrino

Rimediamo a una nostra grave dimenticanza per ricordare, in occasione del centenario della nascita, Gualberto Piangatelli (1923-2001), che è stato una delle figure più rappresentative della nostra cultura a livello comunale e provinciale.

Dopo avere compiuto a San Severino e a Matelica il corso di studi primari e secondari, Gualberto si è laureato in Lettere classiche nell’Università degli studi di Roma “la Sapienza” e ha lavorato per qualche tempo nel Museo archeologico nazionale di Ancona per poi passare all’insegnamento di italiano e storia nell’Istituto tecnico industriale di San Severino.

Nel 1965 ha vinto il concorso per entrare in ruolo e ha occupato la cattedra di italiano e storia nell’Istituto magistrale di Stato di Cingoli. Dal 1974 al 1985 ha insegnato nell’Istituto Tecnico cittadino, il quale viene intitolato nel 1983, su suo suggerimento, a Eustachio Divini, uno dei grandi ottici e astronomi del XVII secolo.

Piangatelli ha svolto un’intensa attività politica come consigliere comunale e assessore alla cultura, come consigliere provinciale nel quadriennio 1956-1960. Ha anche collaborato alle celebrazioni in onore di Alessandro Luzio (1956) e Bartolomeo Eustachio (1974-’75); è stato Ispettore onorario alle antichità; ha ideato, realizzato e diretto la Galleria d’Arte moderna e il Museo del Territorio.

Eustachio Divini mostra il cannocchiale al duca Federico II dei Medici

Nel 1977 Piangatelli è stato nominato direttore onorario del Museo archeologico e della Pinacoteca comunale, dove ha creato una sezione didattica per gli alunni della scuola elementare e della scuola media, unica nelle Marche e frequentata da numerosi classi provenienti da tutta la regione.

Nel 1995 gli è stato assegnato il titolo di Cittadino dell’anno come riconoscimento dei suoi meriti di illustre studioso. E’ stato socio effettivo della Deputazione di Storia patria per le Marche, di Studi storici maceratesi, dell’Accademia dei Catenati di Macerata e dell’Accademia georgica di Treia.

Il suo amore per la città si è tradotto in numerose collaborazioni giornalistiche con 180 articoli pubblicati su La Voce Adriatica, Il Messaggero, Il Resto del Carlino e sulle pubblicazioni locali L’Appennino camerte, La Voce settempedana e Sotto le Due Torri.

Ha fatto parte del Comitato di redazione, insieme a Amedeo Gubinelli, Raoul Paciaroni e Alberto Pellegrino, di Miscellanea Settempedana, la prestigiosa rivista di studi storici locali lasciata poi cadere nel dimenticatoio dalle varie Amministrazioni comunali dopo la morte del suo fondatore e finanziatore, avv. Oreste Ruggeri. E’ stato anche l’autore di due guide turistiche San Severino Marche, guida storico-artistica (Bellabarba editori, 1993); San Severino Marche. Arte, Storia, Santuari, Natura, Gastronomia, Folklore (Bellabarba Editori, 1995).

Dopo avere conseguito la laurea con una tesi su La preistoria e protostoria nella Valle del Potenza, ha svolto un’intensa attività di archeologo per conto della Sovraintendenza archeologica delle Marche, dirigendo importanti campagne di scavo nell’area dell’antica Settempeda, sul Monte Penna di Pitino (dove ha individuato una necropoli picena), nelle grotte lungo la Gola di Sant’Eustachio, nelle zone di Passo di Treia e di Moie di Pollenza (dove ha portato alla luce della rare tombe picene a circolo). Ha raccolto queste sue esperienze nelle due pubblicazioni Archeologia settempedana in collaborazione con il prof. Mario Moretti (Bellabarba Editori, 1960) e Preistoria e protostoria in provincia di Macerata (Studi storici maceratesi, 1968).

Ritratto di Eustachio Divini

Il suo amore per gli studi storici si è tradotto in trenta pubblicazioni e il suo impegno di ricercatore e di studioso si è prevalentemente concentrato sulla storia della sua città natale con numerosi saggi, tra i quali vanno ricordati Filippo Bigioli, pittore istorico (Studi storici maceratesi, 1980); Eustachio Divini ottico e sperimentatore (1616-1685), in “ITIS E. Divini, 25° della fondazione. Cronache e contributi” (Macerata, 1975); Venanzo Bigioli (1770-1854) intagliatore, scultore, architetto e la sua bottega artigiana (Studi storici maceratesi, 1990); La Colonia arcadica settempedana (Miscellanea settempedana, 1991); Il giardino pubblico di San Severino Marche: dal parco della villa privata al “pubblico passeggio” (Studi storici maceratesi, 1994); Giuseppe Laviny fecondo verseggiatore e predicatore illustre (Studi storici maceratesi, 1995); Filippo Bigioli: la società e la committenza nelle Marche e Cenni sulla vita di Filippo Bigioli, in “Filippo Bigioli e la cultura neoclassico-romantica fra le Marche e Roma” (De Luca Editore, 1998).

Filippo Bigioli, ritratto del padre Venazio Bigioli

Per quanto riguarda la storia contemporanea è da ritenere di fondamentale importanza il suo saggio Tempi e vicende della Resistenza a San Severino Marche 1943-1945 (Anpi, Macerata, 1985).

Visione notturna dello Sferisterio di Macerata

Fra le opere riguardanti la storia della provincia di Macerata vanno segnalate Lo Sferisterio di Macerata: un decennio di passione e di impegno. 1819-1829 (Studi storici maceratesi, 1989); Dal tardo ‘700 all’Unità, una stagione tra reazione ed iniziativa risorgimentale, in “La Provincia di Macerata, ambiente, cultura, società” (Macerata, 1990); La forzata scelta della vita ecclesiastica o religiosa nei secoli XVI-XVIII e l’atteggiamento della chiesa locale (Studi storici maceratesi, 1998).

N. B. – Per avere notizia più dettagliate e maggiori approfondimenti consultare: Annalisa Piersanti-Milena Ranieri (a cura di), Gualberto Piangatelli. Notizie biografiche e bibliografia, Miscellanea Settempedana, Bellabarba Editori, San Severino Marche, 2003, pp. 139-151.

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