Home | Cultura | Istituto “Bambin Gesù”, gli studenti ricordano la Shoah e le vittime delle foibe
Euro Net San Severino Marche
Emanuele Piloni parla agli studenti del "Bambin Gesù"
Emanuele Piloni parla agli studenti del "Bambin Gesù"

Istituto “Bambin Gesù”, gli studenti ricordano la Shoah e le vittime delle foibe

Come in ogni anno, anche in questo molte sono le iniziative promosse in occasione delle giornate della memoria che ricorrono rispettivamente il 27 gennaio e il 10 febbraio: la prima per ricordare il dramma della Shoah e l’altra per onorare le vittime delle foibe e l’esodo degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra.

L’Istituto “Bambin Gesù” per l’occasione, oltre a partecipare, il 26 gennaio scorso, all’evento promosso dal Comune e dall’Anpi per ricordare la figura di David Bivash, vittima della Shoah, e all’apposizione di una pietra di inciampo in suo onore nella città settempedana, ha organizzato degli incontri con esperti di tematiche storiche presso la propria sede.

Il primo si è svolto il giorno 27 gennaio alla presenza dell’ex docente della cattedra di Filosofia e Storia presso il Liceo Classico di Camerino, professoressa Simonetta Mosciatti, che ha illustrato la vita della filosofa epistemologa Edith Stein, ebrea nata a Breslavia nel 1891 e morta nel campo di concentramento di Auschwitz nel 1942 insieme alla sorella Rosa: un’esemplare testimonianza dell’olocausto, “di una fedeltà eroica alla verità che perseguì per tutta la vita”, come è stata definita da papa Giovanni Paolo II.

Si è trattato di una vera e propria lezione interattiva, con video e dialogo aperto con gli studenti che hanno partecipato con interesse, rivolgendo alla professoressa interessanti domande ed esprimendo molte idee e considerazioni personali.

Il secondo incontro si è svolto il giorno primo febbraio, alla presenza di due giovani settempedani: Emanuele Piloni, coordinatore regionale dell’Unione degli Istriani, e sua sorella Francesca, sul tema “Le foibe e il dramma dell’Istria.”

La lectio, coadiuvata da preziose diapositive, si è svolta attraverso la narrazione del racconto della nonna del relatore, esule istriana sposata con un cittadino settempedano e vissuta fino alla morte a San Severino, città da lei molto amata e in cui aveva trovato un dignitoso lavoro presso la scuola primaria “Luzio”.

Si è trattato di una testimonianza e una profonda riflessione su una delle pagine più dolorose della nostra storia, ripercorrendone le tappe più significative, attraverso l’ausilio di immagini d’epoca di forte impatto emotivo.

Il dramma istriano induce tutti noi a riflettere non solo su un momento della nostra storia, ma anche sull’attuale condizione di migliaia di profughi, che ogni giorno approdano sulle nostre spiagge in cerca di una nuova “casa”, dove trovare pace e un futuro per i propri figli.

Per coronare questi momenti di profonda e commossa riflessione sul passato come guida e viatico per il futuro, le studentesse e gli studenti dell’Istituto, nel corso di studio di Storia dell’Arte, hanno realizzato una piccola istallazione con delle farfalle in cartoncino, ognuna delle quali ritrae un’opera di un artista considerato “degenerato” dal Nazismo.

Gustav Klimt, Oskar Kokoschka, Ernst Ludwig Kirchner, Edvard Munch,Marc Chagall, Pablo Picasso, Piet Mondrian, Charlotte Salomon sono solo alcuni degli artisti delle Avanguardie artistiche, perseguitati e denigrati dal Nazismo, attraverso una mostra itinerante dell’arte “degenerata” tra la Germania e l’Austria.

E’ giusto che gli studenti conoscano anche questo aspetto del regime nazista e riflettano sul valore dell’espressione artistica come libera manifestazione di emozioni e idee, come stimolo importante al pensiero critico e al dialogo interculturale.

Gli orrori della nostra storia devono essere conosciuti e resi vivi da testimonianze e immagini che si imprimano nelle nostre menti e in quelle delle future generazioni, perché senza memoria non c’è futuro!

D. C.

Centro Medico Blu Gallery