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Tarcisio Antognozzi, Tiziana Gazzellini, Debora Bravi
Tarcisio Antognozzi, Tiziana Gazzellini, Debora Bravi

Insieme per San Severino: “Il 2023? Un anno nel grigiore più totale”

“L’anno vecchio è finito, ormai, ma qualcosa ancora qui non va”. Chissà se Lucio Dalla si ispirò all’Amministrazione di San Severino quando scrisse il celebre capolavoro “L’Anno che verrà”, ma di analogie con la gestione del sindaco Rosa Piermattei e della sua giunta ne vediamo molte.
E’ trascorso ancora un anno nel grigiore più totale per la nostra città, che da un quinquennio non vede alla luce opere significative. Manca totalmente una strategia di sviluppo per la città, un organico disegno urbanistico e il sindaco irride i cittadini affermando in Consiglio che la strategia sarà nota “quando si allineeranno i pianeti”. In altri tempi il popolo sarebbe insorto.

L’amministrazione non riesce ancora a decidere, dopo 7 anni dal sisma, dove costruire il nuovo municipio, peraltro già finanziato dai fondi per la ricostruzione; annaspa ancora alla ricerca di un progetto chiaro per la collocazione futura dei plessi scolastici: vuoi vedere che alla fine sposerà la nostra idea, ampiamente descritta in campagna elettorale, del “quartiere scuola” nel Rione di Contro?

Nella stagione della ricostruzione delle grandi opere pubbliche finanziate (ricordiamolo) totalmente da fondi governativi, dobbiamo affidarci alla capacità gestionale di un’amministrazione che ha impiegato 3 anni per concludere i lavori di rifacimento di un chiosco nei giardini pubblici, ovvero di una scatola in cemento. C’è davvero poco da stare allegri.

Ancora più preoccupante è l’inerzia sulle grandi questioni che assillano la comunità, ovvero il futuro dell’ospedale (sul quale continua un silenzio assordante) e la realizzazione dell’intervalliva San Severino – Tolentino, circa la quale il sindaco fornisce informazioni con il contagocce.

Il 2023 è stato l’ennesimo anno perso per un salto di qualità per il turismo, del quale l’amministrazione ha una visione da borgo di montagna, anziché di città d’arte e di storia. Solamente l’iniziativa della diocesi (il Museo dell’Arte recuperata) sta attirando persone in città, mentre la Pinacoteca comunale è chiusa e il Museo archeologico è riaperto solo parzialmente (e da poche settimane). Le tante iniziative prese sono pensate per i cittadini settempedani (e di per sé sarebbe un’opera meritoria), ma sono incapaci di attirare a San Severino turisti di altre città, di altre province, di altre regioni; soprattutto non portano valore alla nostra comunità, che ha bisogno di un volano economico intorno al quale immaginare un futuro.

Stendiamo poi un pietoso velo sulla nostra azienda di servizi, l’Assem Spa. Il 2023 ha sancito, qualora ce ne fosse bisogno, il fallimento della politica (anzi dell’immobilismo) del sindaco che non riuscì a cogliere l’opportunità presentata dai dirigenti Assem, dall’allora Consiglio di amministrazione (Amici, Cataldi e Francucci) e dal sottoscritto.
E’ di questi giorni infatti la notizia che a Dea Spa e Odoardo Zecca si sono affiancati anche Energia Offida Srl e AMAIE SpA di Sanremo, per formare un gruppo ormai giunto ad essere tra i primi dieci operatori nazionali nel settore della distribuzione di energia elettrica, sempre più vicino, quindi, all’ambizioso obiettivo dei 100.000 POD (ad oggi 84.000) che “Arera” ha posto come requisito per partecipare alle gare per la futura assegnazione delle concessioni di distribuzione di energia elettrica nei vari ambiti territoriali.

L’amministrazione cosa fa, di fronte, a tale debacle politica e amministrativa? Spende denaro pubblico (soldi dei cittadini) per consulenze d’oro per attività ordinarie, aumenta del 350% le indennità all’organo amministrativo di Assem e munge l’azienda di tutti i profitti per finanziare la sua costante, infinita, campagna elettorale.

Tarcisio Antognozzi, consigliere comunale di “Insieme per San Severino”

Tarcisio Antognozzi

Tarcisio Antognozzi

L’acquisto del macchinario “Terna” (proposto peraltro dai consiglieri di minoranza) non ha certamente risolto le carenze dell’ufficio tecnico; la mancanza di personale esterno (operai, autisti, elettricista), lascia la città senza una costante manutenzione ordinaria e preventiva, di cui il nostro vasto territorio necessita. Basta fare un giro in città per osservare caditoie otturate, staccionate divelte, marciapiedi non pedonabili, alberi che spuntano persino in centro città. Ci si affida a ditte esterne, con prevedibile aumento dei costi.
Anche le zone industriali-artigianali sono in stato di degrado; quando vedremo il collegamento tra le zone industriali Pip 4 e Pip 6?
Il personale che manca all’Area Manutenzioni abbonda invece nell’ufficio dello Staff del sindaco, in costante consolidamento, per garantire soprattutto il bombardamento di informazioni e di comunicati stampa, zeppi di foto con fascia tricolore, che distraggano i cittadini dai temi più scottanti. Cosa dire poi delle testate “amiche” che pubblicano il ritratto del sindaco che firma ordinanze di agibilità di case ricostruite con i fondi statali? Si è acquistato uno scuolabus elettrico, non adatto e insufficiente alle esigenze del servizio, senza provvedere all’installazione di pannelli solari per la ricarica. Cosa dire poi degli impianti sportivi? L’impianto sportivo “Leonori” versa in una situazione disastrosa e necessita di un’accurata e definitiva manutenzione per poter far giocare in sicurezza i nostri figli, ma anche quest’anno… se ne riparlerà l’anno prossimo. Con buona pace dei giovani atleti e delle loro famiglie.

Tiziana Gazzellini, consigliere comunale di “Insieme per San Severino”

Tiziana Gazzellini

Tiziana Gazzellini

In un momento di così grandi opportunità, non è stato ancora presentato a San Severino un programma chiaro e definito di interventi Sisma e Pnrr, né concepito dall’Amministrazione un disegno unitario che valorizzasse le tante e importanti potenzialità storico-artistiche e produttive.
Oggi è di fondamentale rilevanza per San Severino, ripensare ad un Piano, un disegno urbano che correlasse le destinazioni pubbliche, produttive e residenziali, esistenti e di progetto, dell’area storica con le aree periferiche; un piano che identificasse le emergenze architettoniche e le connessioni, quest’ultime da interpretare come vie commerciali, storiche, artigianali, percorsi sportivi eccetera; un piano che individuasse le nuove aree strategiche, edifici o spazi aperti a disposizione della collettività, da poter promuovere per le tante e nuove idee da mettere in campo, anche con la partecipazione diretta della cittadinanza, per l’intrattenimento giovanile, per nuove forme di sviluppo artigianale, agricolo, commerciale, ricettivo, per le tante espressioni culturali di tipo artistico, musicale, teatrale, digitale.

La rigenerazione del centro storico, di cui tanto si è parlato, si è rivelata limitata al rifacimento delle pavimentazioni delle vie e dei sottoservizi, di cui un solo tratto viario ad oggi è stato eseguito, con gravi carenze nella posa in opera “a regola d’arte”. Nulla è stato proposto per far rivivere i centri storici, né condizioni favorevoli di ordine economico, né sociale, né di cornice urbana; né ripensati i centri come vetrine di prodotti artigianali, sedi di associazioni per ragazzi e grandi, mercatini, spazi per giovani e famiglie ecc. Per il territorio, se si fa eccezione al Castello di Pitino, nulla è stato proposto nel Pnrr per gli altri borghi e castelli che rendono unica San Severino. A fronte di una continua mancanza di risposte e di carenza di informazione, deriva l’immagine di un’amministrazione poco consapevole delle reali necessità economiche, sociali e produttive della città, dei suoi imprescindibili valori da tutelare. Una città che l’Amministrazione vuole riqualificare sempre e solo come “città d’arte”, ma relegata ai suoi contenitori museali e alle sporadiche animazioni della piazza principale.

Debora Bravi, consigliere comunale di “Insieme per San Severino”

Debora Bravi

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