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Il 25 Aprile, Festa della Liberazione
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Il 25 Aprile di oggi e il coraggio di andare “oltre il ponte”

I grandi narratori e i poeti della Resistenza hanno preferito raccontare le vicende drammatiche di venti mesi di dura lotta con fascisti e nazisti piuttosto che parlare delle speranze per una rinascita dell’Italia dopo la caduta del regime mussoliniano. Esiste però uno scrittore come Italo Calvino che, in una poesia intitolata Oltre il ponte, ha sentito il bisogno di rappresentare un mondo diverso, come devono averlo immaginato sia i combattenti della Resistenza durante la lotta contro il nazifascismo, sia i parlamentari che hanno partecipato alla stesura della Costituzione repubblicana e antifascista.

Si tratta di un testo musicato nel 1959 dal compositore ed etnomusicologo Sergio Liberovici, inserito nella raccolta Cantacronache e recentemente reinciso dai “Modena City Ramblers”.

In esso Calvino fa parlare un partigiano ormai adulto, il quale si rivolge a una ragazza che ha la stessa età di quando lui combatteva sui monti per conquistare la libertà.

Questa “ragazza dalle guance d’aurora” rappresenta la nuova generazione che è probabilmente informata sulla Resistenza nei suoi aspetti più drammatici (i rastrellamenti, le fucilazioni, gli scontri a fuoco, la fame e il freddo terribile dell’ultimo inverno, ecc.), ma che forse non ha mai sentito parlare dei sentimenti provati allora da quel giovane partigiano, il quale ha scoperto, insieme ai suoi compagni, il valore della solidarietà, il gusto per la libertà, l’impegno nella lotta per difendere la propria vita e per portare alla vittoria gli ideali comuni, ma che ha anche provato la felicità di guardare al futuro con la speranza di vivere in una società più libera e più giusta.

Che cosa pensi veramente questa “ragazza color dell’aurora”, venuta al mondo e cresciuta quando il fascismo con c’era più, Calvino non lo dice e forse nemmeno lo sa, ma lo scrittore vuole sicuramente dire che quel passato, vissuto insieme ai suoi compagni, avrà ancora un senso se riuscirà a parlare dell’avvenire a coloro che sono arrivati molto più tardi, invitandoli a costruire una nuova società fondata sui valori della Resistenza.

La grande sfida del momento è la difesa della Costituzione repubblicana per riannodare le lotte di ieri alle lotte di oggi nel segno della libertà, della partecipazione e della giustizia, in modo da guardare avanti senza rinunciare al proprio futuro, con il coraggio di andare “oltre il ponte” per liberarsi dell’affarismo, del personalismo, della compravendita di voti, dell’immoralità che stanno inquinando la scena politica italiana.

Ci devono preoccupare sia la crisi dei valori della pace e della cooperazione internazionale, la mancanza di azioni concrete per fronteggiare la crisi climatica ed ecologica, sia la crescita dei movimenti nazionalisti, autoritari e xenofobi. E’ pertanto necessario un impegno per riaffermare i principi della cittadinanza democratica, l’indissolubilità dei diritti politici e sociali, i diritti del lavoro, la libertà di pensiero e di stampa, l’indipendenza della magistratura, la difesa della scuola e della sanità pubbliche, la richiesta di maggiori risorse da assegnare allo stato sociale. (A.P.)

Oltre il ponte di Italo Calvino e Sergio Liberovici

O ragazza dalle guance di pesca

o ragazza dalle guance d’aurora

io spero che a narrarti riesca

la mia vita all’età che tu hai ora.

Coprifuoco, la truppa tedesca

la città dominava, siam pronti:

chi non vuole chinare la testa

con noi prenda la strada dei monti.

Avevamo vent’anni e oltre il ponte

oltre il ponte ch’è in mano nemica

vedevam l’altra riva, la vita

tutto il bene del mondo oltre il ponte.

Tutto il male avevamo di fronte

tutto il bene avevamo nel cuore

a vent’anni la vita è oltre il ponte

oltre il fuoco comincia l’amore.

Silenziosa sugli aghi di pino

su spinosi ricci di castagna

una squadra nel buio mattino

discendeva l’oscura montagna.

La speranza era nostra compagna

a assaltar caposaldi nemici

conquistandoci l’armi in battaglia

scalzi e laceri eppure felici.

Avevamo vent’anni e oltre il ponte

oltre il ponte ch’è in mano nemica

vedevam l’altra riva, la vita

tutto il bene del mondo oltre il ponte.

Tutto il male avevamo di fronte

tutto il bene avevamo nel cuore

a vent’anni la vita è oltre il ponte

oltre il fuoco comincia l’amore.

Non è detto che fossimo santi

l’eroismo non è sovrumano

corri, abbassati, dai corri avanti!

ogni passo che fai non è vano.

Vedevamo a portata di mano

oltre il tronco il cespuglio il canneto

l’avvenire di un giorno più umano

e più giusto più libero e lieto.

Avevamo vent’anni e oltre il ponte

oltre il ponte ch’è in mano nemica

vedevam l’altra riva, la vita

tutto il bene del mondo oltre il ponte.

Tutto il male avevamo di fronte

tutto il bene avevamo nel cuore

a vent’anni la vita è oltre il ponte

oltre il fuoco comincia l’amore.

Ormai tutti han famiglia hanno figli

che non sanno la storia di ieri

io son solo e passeggio fra i tigli

con te cara che allora non c’eri.

E vorrei che quei nostri pensieri

quelle nostre speranze di allora

rivivessero in quel che tu speri

o ragazza color dell’aurora.

Avevamo vent’anni e oltre il ponte

oltre il ponte ch’è in mano nemica

vedevam l’altra riva, la vita

tutto il bene del mondo oltre il ponte.

Tutto il male avevamo di fronte

tutto il bene avevamo nel cuore

a vent’anni la vita è oltre il ponte

oltre il fuoco comincia l’amore.

Fonte: Emilio Jona-Michele Straniero, Cantacronache. Un’avventura politico-musicale degli anni cinquanta, Crel, Torino,1996

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