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Coup de Chance
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“Coup de Chance”, il 50esimo lungometraggio di Woody Allen

«Chi disse “Preferisco avere fortuna che talento”, percepì l’essenza della vita. La gente ha paura di ammettere quanto conti la fortuna nella vita. Terrorizza pensare che sia così fuori controllo. A volte in una partita la palla colpisce il nastro e per un attimo può andare oltre o tornare indietro. Con un po’ di fortuna va oltre e allora si vince. Oppure no e allora si perde». Questo dice Chris, il protagonista del film Match Point di Woody Allen, un pensiero che sintetizza la visione del mondo del regista: la fortuna condiziona gli eventi più di quanto possiamo immaginare, ed influenza la vita di chiunque, compreso chi crede di potersi costruire interamente da sé il proprio destino. Una interpretazione da sempre radicata nei lavori Allen, e con Coup de Chance, il suo cinquantesimo lungometraggio, presentato fuori concorso alla 80ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia 2023, il regista torna sul tema della fortuna attraverso un thriller ben calibrato, tra commedia, cinismo ed ironia, capace di condensare tutti i temi cari all’autore.

Questo è il primo film del regista newyorkese girato interamente in lingua francese, è ambientato a Parigi ed è incentrato su quattro personaggi: Fanny (Lou de Laâge), il marito Jean (Melvil Poupaud), l’amante di lei Alain (Niels Schneider), e la madre di Fanny, Aline (Valérie Lemercier). Fanny ed Alain, ex compagni di liceo, si rincontrano dopo tanti anni, un vero “coup de chance”, un colpo di fortuna. Alain, timido ai tempi della scuola, ma da sempre innamorato di Fanny, riesce finalmente a dichiararsi e tra i due nasce una relazione clandestina. Jean invece è il marito possessivo di Fanny, arricchito in maniera losca, narcisista e manipolatore: vuole Fanny tutta per sé, è il suo trofeo, come i suoi trenini da collezione; egli crede che la fortuna si possa costruire pezzo per pezzo, ma quel pizzico di destino imponderabile cambierà la vita anche a lui. Infine c’è Aline (un personaggio che a tratti ricorda Diane Keaton in Misterioso omicidio a Manhattan), la madre apparentemente svampita di Fanny, ma in verità acuta e capace di aiutare la figlia in maniera inaspettata.

Coup de Chance si caratterizza per la sceneggiatura ben sviluppata, i protagonisti essenziali ma ben delineati, ed ingrana pienamente dalla seconda metà in poi. La regia è dinamica e la fotografia di Vittorio Storaro dona quel calore che contrasta piacevolmente con la spietatezza della vita (facendoci tornare in mente La ruota delle meraviglie). I colpi di fortuna e di sfortuna sono il motore delle vicende dei protagonisti, cambiando il loro percorso, condizionando le loro vite più di quanto possano immaginare: ancora una volta, i tipici soggetti verbosi di Allen, nevrotici e romantici, inquieti e contraddittori, determinati e fatalisti, devono fare i conti con l’inimmaginabilità degli eventi ed imparare a sopravvivere alle sorprese. La fortuna aiuta gli audaci, ma certe volte può anche ostacolarli: può essere generosa e capricciosa, giusta ed ingiusta, e colpisce sempre nel momento (e nel modo) più inaspettato. Il fantasma dell’imprevedibile fortuna, la signora del nostro destino, spesso fa danni, ma certe volte riesce a risolvere le situazioni quando tutto sembra perduto: Woody Allen riesce a ricordarcelo ancora una volta attraverso questo thriller frizzante, ribadendo e rinfrescando il suo pensiero da una nuova angolatura, con una piacevole storia che ti cattura sempre di più fino al finale. Il film sarà distribuito nelle sale cinematografiche italiane dal 6 dicembre.

Silvio Gobbi

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