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L'architetto Fabio Mariano
L'architetto Fabio Mariano

Scomparso l’architetto e scrittore Fabio Mariano: era molto legato a San Severino

di Alberto Pellegrino

Un grave lutto ha colpito le Marche con la morte dell’architetto e scrittore Fabio Mariano arrivata dopo una lunga e dolorosa malattia. La sua scomparsa costituisce una grave perdita per la cultura regionale e nazionale perché, con oltre 200 pubblicazioni scientifiche e con il suo impegno di studioso e di ricercatore, Mariano ha promosso la conoscenza e la valorizzazione dell’architettura marchigiana e può essere considerato a pieno titolo il fondatore della storia dell’architettura nelle Marche.

Ha svolto per anni un’intensa attività professionale e di consulenza soprattutto nel settore del restauro e della conservazione di significativi edifici monumentali, dell’arredo urbano di piazze storiche e dell’allestimento di musei e mostre nazionali.

L’editore Andrea Livi di Fermo ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Fabio, ci mancherai. Con le tue pubblicazioni hai tracciato un segno indelebile nella storia dell’Architettura della Marche. Siamo onorati di aver pubblicato con te sette interessanti volumi, mentre ci apprestiamo a dare alle stampe Paesaggi d’architettura delle Marche”.

Fabio Mariano, nato a Roma nel 1949, può essere considerato un marchigiano a tutti gli effetti, perché è stato professore ordinario di Restauro architettonico nell’Università Politecnica delle Marche, nella quale ha svolto attività didattica e di ricerca dal 1975 al 2020. È stato membro di varie accademie e associazioni culturali, curatore e relatore in numerosi convegni nazionali e internazionali; membro di numerosi comitati scientifici di riviste disciplinari; membro onorario dell’Accademia marchigiana di Scienze, Lettere ed Arti e della Deputazione di Storia patria per le Marche; è stato responsabile per le Marche dell’Atlante del Barocco in Italia a cura dell’Accademia dei Lincei; vicepresidente del Consiglio scientifico nazionale dell’Istituto italiano dei Castelli e della sezione Marche, per la quale ha fondato e ha diretto dal 1997 la rivista Castella Marchiae.

Tra i numerosi riconoscimenti che ha ricevuto, va segnalato il premio “Benemerito per la Storia delle Marche”, di cui è stato insignito nel 2008. Ha tenuto centinaia di conferenze ed è stato relatore in numerosi convegni di storia dell’architettura e di storia dell’arte; particolarmente importanti sono i suoi studi monografici su Francesco di Giorgio, Luigi Vanvitelli, Giorgio da Sebenico, Giuseppe Sacconi, Antonio Mollari, Giacomo Fontana.

Mariano ha avuto un particolare legame con la città di San Severino, dove poteva contare diversi amici ed estimatori. Ha dedicato alcuni studi all’opera dell’architetto Ireneo Aleandri e ha scritto, in collaborazione con Luca Cristini, il fondamentale volume Ireneo Aleandri 1795-1885. L’architettura del Purismo nello Stato Pontificio (Electa, 2004).

Nel 1997 è stato il promotore della storia dell’architettura teatrale nelle Marche con il volume Il Teatro nelle Marche. Architettura scenografia e spettacolo (realizzato in collaborazione con Franco Battistelli e Alberto Pellegrino), nel quale un’ampia parte è dedicata ai teatri storici della provincia di Macerata e al nostro teatro Feronia.


A legare Mariano alla nostra città è stata anche la sua partecipazione al “Premio internazionale Salimbeni per la storia dell’arte”: nel 1987 gli è stato assegnato il primo premio per il volume Francesco di Giorgio e il Palazzo della Signoria di Jesi; nel 1991 ha ricevuto la “Menzione d’onore” per l’opera Il palazzo del Governo di Ancona e nel 2005 ancora la “Menzione d’onore” per il volume Ireneo Aleandri 1795-1885, l’architettura del Purismo nello Stato Pontificio.

A colmare il grande vuoto lasciato da Fabio Mariano, rimane l’inestimabile patrimonio culturale rappresentato dalle sue opere e l’esempio di appassionato studioso della nostra regione, animato da un impegno costantemente perseguito fino a pochi giorni prima della sua scomparsa.

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