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Il Bar di Maria Bianci e Michele Quadraroli
Mazzi di fiori davanti al bar di Maria Bianchi e Michele Quadraroli

“Ciao Maria, il tuo doloroso ‘addio’ in un rione carico di tristezza…”

Da domenica scorsa le due saracinesche del Bar Maria, nel cuore del rione Mazzini, sono tristemente chiuse. Fra i “crateri” di tante case demolite e le impalcature di edifici in ricostruzione si è consumata una tragedia che non avremmo mai voluto raccontare. Lì, in quella via, ci siamo cresciuti, giocavamo a pallone in strada, di chiasso se ne faceva parecchio, ma non ricordo mai un rimprovero da parte di Maria… Di lei conservo solo quel sorriso dolce e gentile che ha sempre mantenuto nel tempo, nonostante la perdita del marito e le preoccupazioni per il figlio. Insieme portavano avanti l’attività del bar, proprio per garantire un futuro a Michele. Dopo il terremoto il quartiere è rimasto semideserto, ma non un giorno – a parte il lunedì, per la chiusura di turno – il locale di Maria Bianchi e Michele ha fatto mancare ai residenti il proprio servizio, diventando un luogo di ritrovo importante e un segno di speranza: “Insieme ce la faremo”. Poi il Covid, altra tegola sulla testa di molti, comprese le attività pubbliche come può essere un bar. Ma Maria e Michele hanno superato pure questo ostacolo…

Da un po’, però, sembra che Michele – affetto da disturbi psichici – non osservasse più la cura che una psicologa di fiducia, di Roma, gli aveva prescritto. La mamma era in ansia, la stessa dottoressa ha cercato aiuto. Troppo tardi, purtroppo. Domenica scorsa, 27 novembre, quando i carabinieri si sono presentati a casa dei Quadraroli, un appartamento sopra al bar, era ormai accaduta la disgrazia.

Michele, in qualche modo, ha messo fine alla vita della sua amata mamma, senza neppure rendersene conto. E adesso è in carcere ad Ancona con l’accusa di omicidio. Difeso dall’avvocato Laura Antonelli di San Severino, è stato già ascoltato dai giudici di Macerata, mentre sul corpo della povera Maria è stata eseguita nei giorni scorsi l’autopsia. Così alle “Onoranze funebri Città di San Severino” è stato dato il via libera per i funerali, che saranno celebrati sabato 3 dicembre, alle ore 10.30, nella chiesa di Santa Maria della Pieve, nel rione Settempeda.

La camera ardente è stata allestita all’obitorio dell’ospedale di San Severino.

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