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Lasciarsi un giorno a Roma
Lasciarsi un giorno a Roma

“Lasciarsi un giorno a Roma”: ultimo film della rassegna in piazza

Mercoledì 27 luglio, alle ore 21.30, in Piazza del Popolo verrà proiettato il quarto ed ultimo film della rassegna cinematografica estiva “Una Piazza da Cinema”, organizzata dal Cinema San Paolo e promossa dall’Amministrazione comunale. L’opera di chiusura è Lasciarsi un giorno a Roma, diretta dall’attore Edoardo Leo, interpretata da Leo stesso, Marta Nieto, Claudia Gerini e Stefano Fresi.

La recensione del film

Tommaso è un romanziere e cura una “posta del cuore” sotto lo pseudonimo di Gabriel García Márquez, e la sua compagna, Zoe, è la manager di un’azienda che produce videogames: i due sono insieme da dieci anni, ma ora il loro rapporto è in stallo e non sanno né come andare avanti né come troncare. Anche due loro amici, Umberto ed Elena, sono in crisi: il lavoro di Elena (sindaca di Roma) è sempre più ingombrante e la vita di coppia ne risente pesantemente. Come finirà tra queste due coppie sull’orlo del baratro? Riusciranno a recuperare o si sfasceranno definitivamente?

Lasciarsi un giorno a Roma è il nuovo film dell’attore, regista e sceneggiatore Edoardo Leo, scritto da lui stesso con Marco Bonini, Damiano Bruè e Lisa Riccardi. Un’opera incentrata sull’amore in crisi, sui danni causati dall’incomunicabilità: gli argomenti di fondo sono ben noti, e rappresentati in molti altri lavori. Un lungometraggio composto da un cast ben coordinato, ottimi interpreti capaci di rientrare nei ruoli a loro assegnati, quattro figure in crisi che sanno dare vita al loro dolore in maniera spontanea e non forzata, senza cedere ad inverosimili crisi di nervi melodrammatiche: storie di rapporti fortemente deteriorati, consumati dal dialogo scomparso, dove la forza di sgolarsi viene sempre meno e l’incapacità di confrontarsi diventa la padrona della vita della coppia.

Edoardo Leo punta ad un’opera con delle buone intenzioni alternate a qualche cliché evitabile: un compromesso tra cinema “ricercato” e cinema “rassicurante”, un patto tra l’autorialità e la commercialità. Come Tommaso (il personaggio interpretato dal regista stesso) lotta per il suo romanzo, in bilico tra l’opera di nicchia ed un finale conciliante per vendere più copie, anche il regista si ritrova a vivere lo stesso conflitto: come combinare un insieme di situazioni interessanti e difficili ad una conclusione rassicurante? Ma, nonostante questo dilemma, Lasciarsi un giorno a Roma è un’opera nel complesso gradevole grazie, principalmente, alla costruzione ben studiata, capace di descrivere quei disagi sentimentali che tutti possiamo ritrovarci a vivere, o che abbiamo già vissuto.

Silvio Gobbi

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