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Padre Giuseppe Zampa
Padre Giuseppe Zampa

A 150 anni dalla nascita si celebra la figura di padre Giuseppe Zampa, “un benefattore tra gli ultimi”

Il suo nome è riportato nelle pagine del Diccionario Cultural Boliviano e di lui il Paese del Sud America ne ricorda le grandissime opere di volontariato e assistenza. Nato ad Agello di San Severino nel 1873 e morto nel 1935 a Sucre, padre Giuseppe Zampa sarà celebrato nella città che gli ha dato le origini in occasione di una tre giorni promossa dal Comune, dalla Comunanza di Castel San Pietro e dai Frati Minori delle Marche.

L’evento è in programma dal 1° al 3 settembre.

In Bolivia padre Zampa – le iniziative a lui dedicate lo celebreranno come “Un benefattore tra gli ultimi” – fondò le Scuole di Cristo convinto che gli indigeni potessero istruirsi da soli. In tanti anni finì per formarli a insegnare e nel 1927 certificò il primo insegnante, quattro anni prima che emergesse la Warisata Ayllu School.

“Quello che abbiamo in programma – spiega Federico Lucarelli, presidente della Comunanza di Castel San Pietro, ente ideatore delle iniziative nate per ricordare padre Zampa – è un evento che ha come obiettivo primario far conoscere e portare al centro dell’attenzione di tutti un personaggio illustre dei nostri luoghi. Padre Giuseppe Zampa, con la sua opera solidaristica e missionaria, rappresenta alla perfezione l’indole dei marchigiani ed è un simbolo per l’accogliente territorio di Castel San Pietro. La Comunanza vuole rilanciare le opportunità che l’opera e la figura del frate incarnano, da tempo, in tutta l’America Latina. Abbiamo iniziato un percorso importante con l’Amministrazione comunale, che ringrazio, per realizzare ulteriori progetti e iniziative in collaborazione con gli amici boliviani. Questa manifestazione, e quella dello scorso anno nella nostra frazione di Castel San Pietro, dimostrano che il territorio è pronto per riprendersi quel ruolo attivo che merita nell’economia settempedana e nello sviluppo turistico del sito San Vicino – Valle di San Clemente”.

L’evento di apertura della tre giorni è previsto per l’1 settembre, a partire dalle ore 17, al teatro Feronia.

Questo il programma delle altre iniziative: sabato 2, dalle ore 15, passeggiata nei luoghi di padre Zampa da Castel San Pietro ad Agello. A seguire, in quest’ultima località, sarà benedetta e scoperta una targa commemorativa per i 150 anni dalla nascita del missionario. Ci si sposterà poi a Castel San Pietro per una messa e una conviviale con prodotti tipici delle aziende locali. Domenica 3 settembre, infine, “Enjoy Castel San Pietro”: escursione ad anello intorno alla frazione settempedana e al monte Puro. Una passeggiata di circa 9 chilometri con 500 metri di dislivello. Prenotazione obbligatoria, entro il 2 settembre, al numero di telefono 3282041757.

Chi era padre Giuseppe Zampa

Padre Giuseppe Zampa, conosciuto come José, viene raccontato dal dottor Elìas Blanco del Museo Aparapita nell’Enciclopedia del bicentenario boliviano, che riprende anche il lavoro del biografo Giuseppe Rossi che a Fray José Zampa dedicò una pubblicazione nel 1983, come una straordinaria figura.

“Secondo Pedro de Anasagasti, missionario, José Zampa, ‘boliviano fino all’osso e da Potosí fino al midollo’, è la più alta figura sociale del XX secolo in Bolivia. Se ce n’erano tanti o più di lui, lascia che lo dimostrino! Nota da parte sua lo storico boliviano Mario Chacón Torres che Zampa morì sessantenne nel 1935, ricevendo dal popolo un solenne tributo postumo, quale meritato riconoscimento della sua tenacia nello sforzo e nell’eccezionale opera culturale, che lo consacrò come apostolo dell’istruzione popolare in Bolivia”.

Il missionario arrivò in Bolivia nel 1894 con altri 11 francescani presso il collegio ‘Propaganda Fide’ di Potosí. Due anni dopo venne ordinato frate. Inizialmente era destinato alle missioni del Gran Chaco poi, per motivi di salute, tornò a Potosí per poi recarsi in Argentina dove ebbe l’esperienza delle Scuole di Cristo e dei circoli operai cattolici. Tornato a Potosí, nel 1907 fondò la rivista “La Propaganda” per dare poi vita alle prime quattro Scuole di Cristo. Con il tempo le scuole divennero un centinaio a Potosí, Cochabamba, La Paz, Sucre. Nel 1913 fu esiliato dal governo Montes e fu costretto a tornare in Italia ma di lì a poco riuscì a rientrare in Bolivia dove, nel 1918, divenne anche mecenate della rivista e del gruppo “Gesta Bárbara”. Finì per rivestire il ruolo di insegnante boliviano e divenne membro della Società geografica di Potosí. Nel 1932 con la chiusura de “La Propaganda”, fondò il giornale “Alas”. Morì proprio a Sucre il 6 settembre 1935.

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