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Scrivere per ricostruire
Scrivere per ricostruire

“Scrivere per ricostruire” lo spirito collettivo della comunità

Qualche giorno fa, nella sala Castiglioni biblioteca comunale Mozzi Borgetti di Macerata, l’Istituto storico di Macerata è stato ospite di Musicultura in uno degli spazi de “La controra 2022”, per la presentazione del progetto “Scrivere per ricostruire”, realizzato negli anni scorsi nei paesi appenninici, in collaborazione con la Libera università dell’Autobiografia di Anghiari di Arezzo, che ha portato alla realizzazione di due pubblicazioni, di cui una di queste, “Quando arriva Primavera. Biografie e storie di comunità negli Appennini del doposisma” ha visto in prima linea il nostro Istituto comprensivo “Tacchi Venturi”.

“Scrivere per ricostruire” è la storia di un progetto nato in un giorno imprevisto dell’anno scolastico 2018-2019 e che ancora continua nell’attività dei biografi volontari formati e nel percorso della memoria dei narratori e delle comunità territoriali.

Il “Corso di formazione per biografie e storie di comunità nei paesi del dopo sisma” nasce nella terza annualità del Piano dell’offerta formativa della Rete d’ambito 8 Marche, come contributo al più ampio progetto “Scrivere per ricostruire”, promosso dall’Istituto storico di Macerata e dalla Libera Università di Anghiari.

Nel triennio 2016-2019, in cui sono stati individuati, come scuola polo di rete, l’Istituto Comprensivo “Padre Tacchi Venturi” di San Severino e, come scuola capofila, l’Istituto Comprensivo “Lucatelli” di Tolentino, la Rete d’ambito, in conformità con le indicazioni nazionali e regionali, si è posta, nel suo Piano di formazione, l’obiettivo di creare un ambiente diffuso di apprendimento continuo, caratterizzato da un insieme di differenti opportunità culturali per la formazione, con una specifica attenzione alla documentazione, disseminazione delle pratiche e dei materiali realizzati nei percorsi formativi.

Quando, nella conferenza di servizio della Rete d’ambito dell’11 ottobre 2018, è emersa la proposta della scuola capofila “Lucatelli” di partecipare al progetto “Scrivere per ricostruire”, nato da un’inedita collaborazione tra l’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea “Mario Morbiducci” di Macerata e la Libera università di Anghiari, è stato impossibile non contribuire. Ha così preso il via, nel febbraio 2019, il “Corso di formazione per biografie e storie di comunità nei paesi del dopo sisma”, articolato in due moduli di 18 ore per docenti referenti, condotti dalla professoressa Silvana Nobili (Libera Università di Autobiografia di Anghiari), in collaborazione con la tutor d’aula, Chiara Natalucci.

Al corso hanno partecipato gli istituti comprensivi “Lucatelli” di Tolentino, “Strampelli” di Castelraimondo, “Tacchi Venturi” di San Severino, “Simone de Magistris” di Caldarola, “Paoletti” di Pieve Torina, l’Istituto di Istruzione superiore “C. Varano” di Camerino e il Centro provinciale istruzione adulti di Macerata, che hanno individuato i docenti destinatari e alcuni singoli ideatori di progetti per la valorizzazione del territorio nelle comunità del dopo terremoto.

Il percorso formativo si è concluso con la realizzazione di un evento pubblico di condivisione e restituzione delle scritture nella sede di “Fabrica City”, un progetto di volontariato nato dall’idea di mettere in rete persone, enti, associazioni, per rigenerare le comunità colpite dal sisma. La condivisione delle storie di comunità attraverso le voci e le immagini dei biografi ha coinvolto anche l’Ufficio scolastico regionale, con la partecipazione del Dirigente tecnico Rita Scocchera e l’Ufficio V Ambito territoriale Macerata, rappresentato dall’allora dirigente Carla Sagretti. Quando la storia è incominciata, nell’autunno 2018, non si pensava di raggiungere il risultato ottenuto. Il progetto formativo aveva una finalità ambiziosa: sviluppare, con una sinergia tra università, istituti di ricerca, scuole, persone, un ampliamento dell’ambiente di apprendimento dalla classe alla comunità fuori della scuola, creando un percorso partecipato dove la comunità locale raggiungesse maggiore consapevolezza della propria storia e diventasse custode di una memoria collettiva da trasmettere alle generazioni future.

A due anni dalla conclusione dei lavori, rileggendo i contributi ospitati nella pubblicazione e osservando la didattica dei docenti referenti formati, è possibile percepire, invece, chiaramente che il percorso è stato avviato e che, forse, il vero obiettivo della storia è proseguire. Durante lo svolgimento delle attività, tutte le volte in cui i biografi condividevano le loro storie nel gruppo di lettura, il silenzio degli ascoltatori raccontava un’altra storia, in cui i luoghi e gli edifici che non c’erano più perché abbattuti o sbriciolati dal sisma ripopolavano la memoria, ricostruiti dallo spirito collettivo delle comunità di appartenenza. Abbiamo avuto la fortuna di partecipare a quel silenzio, abbiamo capito che il percorso formativo realizzato è stato anche un mezzo e un metodo per valorizzare noi stessi e, più in generale, una comunità di persone e una comunità di pratiche, con scambi e relazioni tra attori diversi in una trasmissione di conoscenze e saperi tra generazioni e culture. Uno “Scrivere per ricostruire”.

Doveroso, infine, il ringraziamento particolare ai curatori scientifici del progetto, Paolo Coppari e Silvana Nobili, ai narratori e ai dirigenti scolastici degli istituti coinvolti dell’Ambito 8 Marche, ai dirigenti della scuola capofila e della scuola polo, Mara Amico e Sandro Luciani, e alla referente della formazione per il triennio 2016-201, Sandra De Felice.

Lu.Mus.

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