Undici anni. Un’enormità. I maturi sono diventati vecchi, alcuni sono nati e cresciuti senza aver mai potuto assaporare il gusto della vittoria. Che stavolta è arrivata per davvero. Inaspettata ma nel cuore del rossonero doc coltivata di giorno in giorno, calcoli dopo calcoli, classifica e calendario alla mano, fino all’apoteosi finale di domenica scorsa, quando il tifo milanista, dopo il triplice fischio di Doveri al Mapei Stadium, è esploso in ogni piazza d’Italia. A San Severino l’entusiasmo è lievitato pian piano, tanto è stato lungo il digiuno da far dimenticare come si festeggia. A piedi in piazza i più piccini, in auto per i consueti caroselli i più grandi. Una piccola grande rivincita nei confronti di chi ha sempre posto il Milan, con un organico oggettivamente da terzo, quarto posto, dietro qualcun altro nel corso di una stagione avvincente perché senza un reale padrone vinta dalla truppa di Pioli con un cuore grande così.
- La gioia dei più piccoli
Clacson, sventolio di bandiere e qualche sfottò verso chi dapprima ha pensato che la Lazio non potesse non vincere contro il Milan all’Olimpico. Per poi passare ad osannare la Fiorentina, la squadra più in forma del momento che a San Siro avrebbe potuto fare il colpaccio. E che dire della nuova sperata fatal Verona, visto che non c’è due senza tre e “Cavallo pazzo” Zigoni prima e… Rosario Lo Bello poi avevano già tolto due triangolini tricolori al Milan di Rivera prima, fresco vincitore a Salonicco della Coppa delle Coppe e a quello di Van Basten successivamente? Caprari neo Maradona doveva ottenere il maggior numero di gol ed il Verona conquistare una piazza di prestigio… E che dire della Dea? L’Atalanta che negli ultimi anni ha sempre fatto vedere i sorci verdi al Milan a San Siro. Per terminare con il Sassuolo che secondo Raspadori e compagni teneva moltissimo alla decima piazza… Uno dopo l’altro gli ostacoli sono stati superati, l’Inter ha fatto lo stesso ma è inciampata nel recupero di Bologna, fatale per davvero, ma stavolta per i nerazzurri. Così il Milan ha scucito la seconda Stella considerata precipitosamente già sul petto degli interisti e si è fregiato dello scudetto numero 19, lo stesso bottino dell’Inter. La favola è diventata realtà, il brutto anatroccolo con la chioccia Ibra si è tramutato in cigno regale e l’agognato traguardo è stato raggiunto.
- Nella sede del Milan Club…
Peccato per l’assenza di uno dei tifosi cittadini milanisti storici, quel Graziano Borgiani che non ha saltato da spettatore neanche una delle finali di Coppa Campioni del Diavolo dell’era berlusconiana, bloccato da un malanno in mattinata e assente in quella sera che ha atteso per anni. Sta già pensando a come rifarsi nel prossimo futuro… Per l’intanto i tifosi del Milan si gustano il presente, sperando di non dovere attendere altri undici anni per sventolare di nuovo i vessilli…
Lu.Mus.