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L'incontro online degli studenti del "Bambin Gesù" con Barbara Carniti
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Al “Bambin Gesù” Barbara Carniti racconta di sua madre, la poetessa Alda Merini

Gli studenti del Liceo linguistico e Scienze umane dell’Istituto “Bambin Gesù” di San Severino hanno incontrato, tramite meet, la figlia della poetessa Alda Merini: Barbara Carniti. L’evento è stato organizzato dalla professoressa Shura Oyarce Yuzzelli. Di seguito un breve articolo scritto dagli studenti delle classi quinte.

Lo scorso giovedì 16 dicembre abbiamo avuto un interessante e emozionante incontro tramite meet con Barbara Carniti, figlia di Alda Merini. Nell’incontro la signora Carniti ci ha narrato la vita della Merini in maniera intima e personale, sul rapporto caratterizzato dall’affetto e dal dolore fra loro due. Abbiamo trovato tanto sincere e schiette le vicende romantiche tra Alda e suo marito Ettore Carniti, li legava un amore diverso, travagliato e profondo.
Ci hanno colpito i racconti sul padre, vittima delle false critiche da parte di tante persone e dalla cronaca, considerato un uomo meschino causa dei disturbi psichici e vari ricoveri in manicomio di Alda. Barbara ci dice il contrario, riconosce la semplicità di un uomo di un’estrazione diversa da quella della madre, un uomo in difficoltà alle prese con 4 figlie piccole e una moglie geniale e malata; che comunque cercava di essere presente in famiglia.
Alda ha avuto una vita molto sofferta per causa dei suoi disturbi psichici e per questo internata in manicomio per 15 anni a momenti alterni. Un esempio di reattività davanti alle difficoltà. Ha pubblicato circa 160 opere fra le quali numerose raccolte di poesie, vinto il premio Librex Guggenheim Eugenio Montale con la sua raccolta di poesie La Terra Santa, poesie tra l’altro scritte dentro il manicomio, un luogo dove ha vissuto l’inferno e il paradiso.
La sua prima raccolta “La presenza di Orfeo” la pubblicò nel 1953 a 22 anni e Pier Paolo Pasolini leggendola disse: «Di fonti per la bambina Merini non si può certo parlare: di fronte alla spiegazione di questa precocità, di questa mostruosa intuizione di un’influenza letteraria perfettamente congeniale, ci dichiariamo disarmati».
La poesia di Alda parla di dolore come riscatto, di amore di emarginazione, di passione come fonte di santità.
Barbara, avendo la madre spesso ricoverata, ha vissuto fra case famiglie e famiglie in affidamento: una donna molto forte, temprata da queste dure prove, ha due figli e vive la vita con consapevolezza e un pizzico di spensieratezza. Due donne grandi nell’anima e nella mente. Barbara ci dice che l’amore può tutto e, come scriveva Dante, che “L’amore è capace di muovere il sole e tutte le stelle”. Grati e speranzosi di poterla riavere in presenza, con affetto e riconoscenza.

Benedetta Soares, Giulio Polzoni, Miriam Bianchini, Rachell Tamarez, Sofia Mari, Sofia Caponera, Tanya Maltoni, Riccardo Minerva

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