“FabbricaSanseverino”, nel suo percorso di approfondimento verso le Amministrative d’autunno, ha incontrato anche i protagonisti del mondo della solidarietà, del volontariato e della sanità locale. Ecco la nota divulgata a margine dell’iniziativa.
“E’ stato un incontro importante e necessario per delineare le necessità della nostra comunità riguardo questo importante ambito. Moltissime le associazioni coinvolte e partecipanti, importantissimi i contributi e gli spunti emersi. Primo fra questi il bisogno di alcune realtà locali (operanti nella tutela dei diritti del malato e degli invalidi ad esempio) di una più concreta presenza dell’Amministrazione a supporto delle iniziative e una maggiore considerazione della peculiarità dell’azione svolta, anche in relazione alle sedi assegnate (in alcuni casi le barriere architettoniche costituiscono un problema rilevante).
Situazione confermata anche da chi è sempre in prima linea come la Croce Rossa Italiana: la delocalizzazione di alcuni importanti servizi, come ad esempio le visite per l’invalidità o in questi giorni la chiusura del centro vaccinale, comporta uno stato di necessità della comunità che necessariamente grava ed è assorbito in larga parte da questi enti, che dovrebbero fungere da supporto, non da risorsa essenziale.
Anche dal punto di vista dell’integrazione, pur essendo la nostra una città accogliente e tollerante, è grave l’assenza di una politica concreta e fattiva, volta a stabilire una relazione non tanto di coesistenza quanto di convivenza e scambio reciproco tra la comunità locale e quella straniera. L’Amministrazione dovrebbe spendersi in maniera più decisa in attività di Intercultura e Inter relazione fra queste realtà, proponendo anche momenti di formazione e di orientamento rivolti alle famiglie con il fine di favorire coesione e partecipazione attiva di tutti i cittadini.
È evidente quindi un progressivo impoverimento dei servizi sociali e di assistenza, e di conseguenza urge stabilire con un’Amministrazione fattivamente inclusiva rapporti chiari, formalizzati ad esempio attraverso convenzioni e protocolli per i servizi sociali, con adeguata suddivisione dei compiti e ottimizzazione delle risorse.
In questo senso occorre delineare una figura di riferimento che possa coordinare, indirizzare, porre a sistema le varie realtà.
In questa direzione si sono già mosse alcune associazioni che hanno stilato un protocollo indicando delle linee guida e l’idea di sanità che possa essere utile al territorio in base alle esigenze manifestate e lo hanno sottoposto all’Asur e all’Amministrazione su lungodegenza, punto nascite, pronto soccorso e la week surgery mai attivata.
È evidente il cambiamento del modello sanitario che va verso una specializzazione sempre più avanzata appannaggio di centri più grandi e strutturati a livello regionale. C’è quindi di contro la necessità di riconvertire i centri periferici in base alle effettive esigenze: riabilitazione, ausili, assistenza anziani, diagnostica.
La regione sta procedendo alla modifica del piano sanitario della precedente legislatura e quindi sta chiedendo ai vari interlocutori: è il momento di far valere le proprie richieste e le esigenze del territorio.
Camerino, Matelica e soprattutto San Severino, con la sua struttura strategica per efficienza e posizione dovrebbero agire insieme, di comune accordo, cogliendo le opportunità dei nuovi fondi europei destinati alla sanità, potenziando e assegnando una missione specifica alle varie strutture.
I racconti e le esperienze raccolte hanno descritto la nostra come una comunità straordinariamente operosa e solidale, in grado di fare grandi cose: forse questa è la più grande delle nostre risorse, ed è giusto che una buona Amministrazione non si limiti ad esprimere la sua riconoscenza solo formalmente a queste realtà, ma che le supporti con interventi concreti”.