Ricorre nel 2021 il terzo centenario della morte di San Pacifico, al secolo Carlo Antonio Divini (1653-1721), compatrono della città di San Severino, morto il 24 settembre 1721 nel convento di Santa Maria delle Grazie. L’antico insediamento francescano è oggi più noto con la denominazione di Santuario di San Pacifico, proprio perché qui si conservano le spoglie del santo nostro concittadino.
Il santuario – purtroppo vilipeso dall’assurda costruzione dell’inutile quanto sproporzionato fabbricato che lo sovrasta – versa ancora oggi in condizioni di inagibilità, così come la gran parte di quel che resta dell’antico convento, compresa la celletta ove morì il santo. Sarà quindi impossibile potervi celebrare con solennità la ricorrenza, che però, a mio parere, non dovrà essere dimenticata.
Esistono già numerose pubblicazioni dedicate al santo, ultima fra tutte la grande opera di Giancarlo Mandolini edita nel 2007, seppure manchi una completa ricognizione sulla grade mole iconografica che riguarda il Santo, che al momento appare impossibile da realizzare visto il poco tempo a disposizione.
Dunque una pubblicazione non sembra la maniera migliore per ricordare l’evento, anche se la stampa di nuovo materiale devozionale potrebbe essere una via per non dimenticare questa importante occasione.
A tale proposito mi sento di avanzare un paio di proposte, per non dimenticare e lasciare una memoria del centenario che sta per scadere.
La prima è quella di sottoporre restauro e successiva maggior cura l’originale busto lapideo dedicato al Santo, opera di Venanzio Bigioli del 1834, che purtroppo giace dimenticata in una delle tante chiese da decenni non più officiate e chiuse alle visite. La scultura è il prototipo delle tante seriali repliche in gesso, con basamento epigrafico, che lo scultore fece eseguire e che sono in gran parte delle chiese cittadine.
La seconda proposta è quella di erigere un’edicola per la devozione del passante nell’unica delle importanti direttrici viarie che si dipartono dalla nostra città verso la viabilità di ordine superiore. Esistono già analoghi monumenti al ponte di Sant’Antonio e al ponte dell’Intagliata, uno manca alle porte della città in direzione di quello che sarà il raccordo alla più veloce viabilità val di Chienti. La rotatoria che precede il Cimitero urbano ovvero quella nelle vicinanze della chiesa di San Michele sembrerebbero i luoghi più opportuni per tale realizzazione. Si potrebbe lanciare una sottoscrizione proprio in occasione del centenario il prossimo 24 settembre, che possa rendere possibile la costruzione di questa importante memoria.
Luca Maria Cristini
Nella foto: il busto di San Pacifico Divini scolpito in pietra calcarea nel 1834 dallo scultore settempedano Venanzio Bigioli.