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Il chiosco dei Giardini
L'attuale chiosco bar

Giardini pubblici, l’opposizione chiede Consiglio comunale

I consiglieri di opposizione Massimo Panicari, Gabriela Lampa, Mauro Bompadre e Francesco Borioni hanno chiesto la convocazione di un Consiglio comunale per discutere una mozione congiunta sulla riqualificazione dei giardini storici Giuseppe Coletti, sulla valorizzazione delle aree verdi e sull’ampliamento del chiosco bar.

Ecco il testo del documento.

Premesso che i giardini pubblici Giuseppe Coletti, inaugurati nel 1873, fanno parte dei giardini storici tutelati dalla Regione Marche, annoverando alberi importanti, primo fra tutti il monumentale cedro del Libano, che ha circa 150 anni ed è nell’elenco dei cinquanta alberi da salvare nelle Marche.

Premesso che l’edificio del chiosco, progettato dall’ing. Luigi Cona, è strutturalmente agibile ed è un esempio di architettura moderna da salvaguardare.

Premesso che la determina n. 635 del 13 agosto 2020, con la quale l’Amministrazione ha assegnato l’incarico professionale al tecnico che ha ideato la proposta di abbattimento del chiosco, prevedeva esclusivamente l’ampliamento del manufatto e non la sua demolizione. Infatti, anche nel bando consultabile sul sito dell’Unione montana si evidenzia l’originaria finalità del progetto.

Considerato che il professionista, che ha prospettato la demolizione del chiosco, ha giustificato la scelta adducendo quanto segue: “L’elemento architettonico preminente, anche dimensionalmente, è senz’altro il chiosco, che posizionato in fondo al viale centrale diventa un importante traguardo visivo e meta finale della lunga passeggiata. Per tale struttura si propone l’integrale sostituzione, essendo quella di oggi una struttura insufficiente (per capacità) alle attuali esigenze, ed essendo inoltre di modesta qualità architettonica, oltre che obsoleta e bisognosa di cospicui interventi di adeguamento. La nuova struttura di circa 138 mq lordi (Sul) articolata su un solo piano occuperà in parte il sedime dell’edificio esistente e si amplierà verso ovest, tenendo in conto della posizione degli alberi al fine di non modificare la situazione esistente. La quota di progetto a pavimento finito sarà quella della pista da ballo, a circa + 60 cm rispetto alla quota del bar attuale. Per tale ragione, ma non solo, l’ampliamento del bar esistente con una prima ipotesi della sua conservazione appariva alquanto problematica per la differenza di quota certamente non trascurabile, anche ai fini dell’abbattimento delle barriere architettoniche. Tali motivazioni, nel contesto in cui sono state fornite, tendono a semplificare una scelta, che di fatto meriterebbe ben altre riflessioni.

Considerato che nell’ambito del progetto generale di riqualificazione dei giardini pubblici e dei molteplici aspetti rilevati ai fini di un’azione coordinata degli interventi necessari, si concentrano le risorse oggi disponibili nella sola riqualificazione della struttura di ristoro denominata chiosco-bar, collocata nell’estremità nord del parco pubblico. Per tale struttura è prevista la sostituzione integrale del corpo di fabbrica e l’eventuale riqualificazione degli spazi di contorno.

E considerato che la notizia dell’abbattimento del chiosco ha suscitato un acceso dibattito, prevalentemente di dissenso, da parte dell’opinione pubblica.

Ritenuto che un intervento di riqualificazione e valorizzazione delle aree verdi dovrebbe interessare la parte arborea e floristica del giardino, i viali e le attrezzature come panchine e giochi per bambini, anche perché l’intervento è finanziato con l’alienazione di uno spazio di verde pubblico (al rione Settempeda; ndr).

Ritenuto che sarebbe stato opportuno indire un concorso di idee e progetti, cosa che fu persino effettuata al momento della costruzione degli stessi giardini (“…indire un Concorso. Il 31 Gennaio 1872 si sottoposero al Consiglio comunale quattro progetti… Si nominò una Commissione che soprintendesse all’esecuzione delle opere presieduta dallo stesso Coletti”).

Tutto ciò premesso, si chiede di variare il Progetto di riqualificazione dei giardini storici Giuseppe Coletti evitando la demolizione del chiosco, al fine di avviare un intervento che ridistribuisca le risorse non solo sul manufatto, ma sull’intera area da riqualificare.

 

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