Un volume che racchiude storia, santità, leggenda e devozione e che è il frutto di lunghe ricerche d’archivio, bibliografiche e iconografiche che hanno portato a scoprire tante cose nuove sulla figura del Patrono settempedano. Edito dalla Hexagon, con il patrocinio del Comune di San Severino, è stato presentato in occasione della 40^ edizione della rievocazione storica del Palio dei Castelli il libro di Luca Maria Cristini: “San Severino Vescovo di Settempeda”.
Il libro, presentato dal cardinal Menichelli e dal giornalista Piero Chinellato, già caporedattore di Avvenire, sarà donato a Papa Francesco in occasione della sua visita a camerino (domenica 16 giugno).
Alla presentazione hanno preso parte anche il vice sindaco e assessore alla Cultura, Vanna Bianconi, l’assessore al Bilancio, Tarcisio Antognozzi, l’assessore regionale Angelo Sciapichetti, il capo di gabinetto della Presidenza del Consiglio regionale, Daniele Salvi, gli storici locali Alberto Pellegrino, Marcello Muzzi ed Emanuela Di Stefano, la presidente del Palio dei Castelli, Graziella Sparvoli, che ha ospitato l’iniziativa nella sede dell’associazione da lei rappresentata.
Dedicato a don Quinto Domizi, appassionato studioso che mai ha voluto scindere il valore artistico da quello devozionale, il volume raccoglie notizie da fonti inedite e fa il punto sul ricco corpus iconografico su San Severino: su quanto ancora esiste e su quanto, purtroppo, è andato perduto. Oltre al dipinto di Lorenzo D’Alessandro a Cleveland e quello di Bernardino di Mariotto della Pinacoteca Vaticana, entrambi legittimamente acquistati, ce n’è un altro, bellissimo, che è stato frutto di confisca napoleonica nel 1811. È a Osnago, in provincia di Lecco, nella chiesa parrocchiale di Santo Stefano. La pubblicazione, poi, come indicato dall’autore porta anche a scoprire la verità sulla data della festa del Santo, per secoli confuso con il proprio omonimo evangelizzatore dell’Austria, San Severino abate del Norico.
Alle ricerche d’archivio si è accompagnata una specifica campagna fotografica condotta, tra mille difficoltà per l’inagibilità di molti contenitori a causa del recente sisma, da Pamela Natalini e Alberto Cervigni.
L’opera si apre con un saggio iniziale che raccoglie criticamente le vicende della vita del Santo, cercando di fare ordine nella grande messe di ipotesi, notizie, fonti manoscritte che si sono stratificate nei 376 anni che ci separano dal 1643, anno in cui fu edito il primo e ultimo volume monografico su San Severino vescovo di Settempeda.
Il catalogo presenta insieme alle schede di opere d’arte anche schede di calcografie e una disamina sui santini a stampa pubblicati fino ad oggi.
In appendice, oltre a una ricca bibliografia, sono stati raccolti inni, preghiere e, per gentile concessione del Teatroclub “Amedeo Gubinelli”, è stata pubblicata per la prima volta la sacra rappresentazione che il poliedrico sacerdote scrisse e portò in scena – interpretando lui stesso il ruolo di San Severino – nel 1985.
La presentazione del libro è stata occasione per parlare anche di questa straordinaria produzione, tutta settempedana, legata all’attività che rese celebre don Amedeo Gubinelli e che fece conoscere il suo alter ego, Sor Ansermo. L’assessore regionale Angelo Sciapichetti ha ufficialmente espresso la volontà della Regione di ripubblicare le opere più importanti di don Amedeo.