“La mia attività è aperta ormai da circa 13 anni e mai mi sarei aspettata di dover rimanere chiusa per quasi 3 mesi per colpa di un virus”. Cristina Innamorati, titolare del Centro estetico Butterfly, ha ripreso a lavorare in questi giorni, dopo il lungo lockdown nazionale.
Ecco come. “Alla chiusura ho avuto tanta paura – spiega Cristina – perché non sapevo per quanto tempo saremmo dovuti star fermi. E chi ha una Partita Iva sa bene che, se non si lavora, non si guadagna. Poi, però, ho iniziato a pensare a come poter ripartire… Ho risistemato tutto il Centro, ho imbiancato le pareti, ha ordinato tutti i materiali e dispositivi necessari al riavvio: il plexiglass per il tavolo della manicure, i copriscarpe da dare alle clienti, i guanti, le mascherine, le visiere protettive, i gel disinfettanti, l’autocertificazione da far firmare a ogni cliente, gli spray alcolici per sanificare ogni postazione. Insomma, tante cose! In questo momento gli appuntamenti vengono presi soltanto telefonicamente e si chiede – a tutti coloro che vengono – di presentarsi puntuali e da soli. Ecco, siamo ripartite così… Tuttavia, posso sottolineare che nulla è come prima: tra una cliente e l’altra bisogna aspettare 20 minuti per arieggiare le stanze. Di conseguenza il lavoro è minore e le spese sempre le stesse… Procede tutto molto a rilento. Inoltre le persone hanno ancora paura di uscire. Spero quindi che il Governo pensi a tutto ciò che abbiamo perso in questi mesi e a ciò che perderemo d’ora in avanti. Compresi i sorrisi delle persone!».
“Noi dell’Insolito ritrovo – scrivono i titolari – abbiamo deciso, dopo Pasqua, di interrompere la quarantena per tentare la via del domicilio; poi, quando è stato permesso, quella dell’asporto. Ringraziamo, a tal proposito, i nostri clienti per il loro caloroso sostegno. Ora abbiano riaperto con meno tavoli all’interno del locale, ma per fortuna abbiamo un ampio open space… Inoltre abbiamo potenziato la presenza all’aperto, nello spazio antistante, sempre con tavoli distanti un metro l’uno dall’altro. E ovviamente non mancano gel e prodotti igienizzanti. Prosegue, infine, il servizio da asporto. Adesso però chiediamo allo Stato di erogare la Cassa integrazione ai lavoratori perché altrimenti, oltre alla paura, ci sarà pure l’impossibilità di ripartire seriamente”.
“Quando le clienti entrano, con guanti e mascherine, possono provare i capi d’abbigliamento nell’apposito camerino: un ambiente che noi andremo poi a igienizzare, così come gli stessi indumenti indossati, utilizzando uno spray adeguato alle esigenze sanitarie del momento – spiega Silvana Mammoli, titolare del negozio “Cerco e Trovo” in Piazza del Popolo -. Prima della riapertura abbiamo provveduto alla completa e capillare sanificazione dei locali e siamo in grado di rispettare minuziosamente le procedure richieste dall’emergenza, a salvaguardia della salute dei clienti. Siamo pronti ad accogliere tutti coloro che vogliono fare acquisti e, per andare incontro alla clientela, proponiamo anche un angolo con interessanti saldi e tante occasioni. Inoltre, c’è ovviamente lo spazio dei nuovi arrivi… Insomma, abbiamo cercato di fare del nostro meglio per ripartire pure dopo questa batosta! Evidentemente non era bastato il terremoto!?!”.