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A giugno operativo il reparto di Lungodegenza
A giugno operativo il reparto di Lungodegenza

Ospedale: via a Lungodegenza e Centro per le ernie

Inaugurato all’ospedale di San Severino il nuovo reparto di lungodegenza. Erano presenti il direttore generale dell’Area vasta 3, Alessandro Maccioni, il sindaco Rosa Piermattei, il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, il consigliere regionale Francesco Micucci e, in rappresentanza della Provincia, il consigliere Tarcisio Antognozzi. Sono intervenuti pure il presidente del Consiglio comunale, Sandro Granata, l’assessore Sara Bianchi, i dirigenti medici del presidio, il personale e altri rappresentanti di enti, istituzioni e associazioni locali. “Nel 2016 ho dovuto chiudere il reparto di Ostetricia – ha ricordato Maccioni – ma a tre anni di distanza, con orgoglio, festeggio questa attesa apertura che rappresenta un grosso segnale d’attenzione nei confronti dell’ospedale settempedano e di tutta la comunità locale e non solo”.

Il nuovo reparto – al terzo piano della struttura – vedrà attivati, da giugno, 20 posti letto assieme a locali per le attività di supporto, compresi gli studi medici, le postazioni per gli infermieri, gli ambulatori per le visite e le medicazioni, i locali per l’archivio, la mensa, una sala Tv e una sala ricreativa. Con un investimento di circa 900 mila euro sono stati effettuati interventi per rinnovare la struttura, per nuovi arredi e suppellettili varie.

Per il funzionamento della Lungodegenza sono previsti due nuovi medici, cinque infermieri e sei operatori socio-sanitari.

Prima del taglio del nastro del nuovo reparto il dottor Angelo Buonsanto, responsabile dell’Unità operativa di Chirurgia week-surgery ha presentato il progetto che farà dell’ospedale di San Severino un centro di riferimento a livello nazionale per le ernie, l’ottavo in tutt’Italia: “La scorsa settimana abbiamo eseguito i primi interventi in laparoscopia – ha detto – e la nostra chirurgia è sempre più sartoriale. Non tutte le ernie sono uguali, quindi per ogni paziente è previsto un trattamento diverso. Qui ho trovato una grossa tradizione, grazie allo straordinario lavoro che negli anni ’90 venne avviato dall’équipe del dottor Chioma e che oggi altre figure, altrettanto brave, sono pronte a portare avanti. Per diventare un centro di eccellenza è necessario attivare anche dei progetti di ricerca con le università locali e con le case costruttrici dei presidi che vengono usati in questo tipo di chirurgia, organizzare un’attività di promozione scientifica sull’argomento”.

Fiorino Luciani

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