“L’Amministrazione comunale di San Severino, in spregio alle ordinarie procedure concorsuali, svende il patrimonio comunale e in particolare svende un’area pubblica nel rione Settempeda (quella in cui s’insedia solitamente il circo; ndr) per costruire un immobile di 13.500 metri cubi, alto 11 metri, con circa 16 appartamenti e una parte commerciale di 6.500 metri cubi in cui ospitare una banca o un altro supermercato”.
Inizia così la nota del gruppo di opposizione, “Una città da vivere”, che critica quanto sta facendo il Comune riassumendo così la vicenda: “L’origine va ricercata nel 2010 – scrivo il capogruppo Gilberto Chiodi e i consiglieri comunali Fabio Eusebi, Romina Cherubini, Giacomo Rastelletti e Gabriela Lampa – quando l’amministrazione approva una variante urbanistica (in concomitanza con la variante generale al Prg) con la quale trasformava la zona destinata a verde attrezzato del quartiere in area edificabile mista per complessivi 13.500 metri cubi, in poco meno di 2.000 metri quadrati. Si aggiunga, inoltre, che il nuovo edificio sarà realizzato in prossimità di un pericoloso incrocio e nelle vicinanze di una zona abitativa già congestionata. In sostanza, la vendita dell’area serve solo per incamerare risorse da destinare a spese ordinarie senza alcun investimento importante e duraturo per la città. Ma la cosa più incredibile consiste nel fatto che quando è cominciata la procedura l’area considerata come “panacea” di tutti i problemi valeva un milione e 400 mila euro, ma in poco più di un anno e mezzo si è svalutata fino a un milione e 50 mila euro (perché, messa all’asta, nessuno l’ha comprata finora a quelle cifre; ndr). Il tutto a danno dei cittadini settempedani per 350 mila euro. L’area della discordia, che penalizza un intero quartiere, ha perso in pratica quasi il 30% del suo valore iniziale e sembra destinata ancora a scendere. Infatti, ora l’Amministrazione, in barba a qualsiasi procedura concorsuale, sta procedendo alla vendita tramite trattativa privata con un solo soggetto interessato, senza possibilità di contraddittorio. Questa procedura appare politicamente ingiustificabile e priva di qualsiasi fondamento giuridico-amministrativo e ha solo l’intento di svendere l’unica importante area destinata a verde attrezzato del quartiere Settempeda”.
Il gruppo consiliare “Una Città da vivere” – termina la nota – ha presentato una mozione in Consiglio comunale con la quale chiede di revocare la procedura di vendita e di costruire in quell’area un locale pubblico a disposizione del quartiere, da finanziarsi con i proventi delle sanzioni previste dal Codice della strada che nel 2013 hanno determinato un accertamento di entrata per circa un milione e 300 mila euro.