Un incoraggiamento particolare, che non potrà che infondere tanta energia all’imprenditore settempedano del mondo dello spettacolo Massimiliano Caciorgna per la rinascita post emergenza. È quello che è stato lanciato nel corso di “Domenica In” da Mara Venier dopo aver letto la lettera che le ha indirizzato l’indomito settempedano, a firma anche della sorella Cristiana. «Carissima Mara, anche mio padre si chiamava Giovanni e suonava, come il tuo, la fisarmonica – sono state le prime parole della missiva dell’impresario –. Amava a tal punto quello strumento da trasformare il suo laboratorio calzaturiero in una grandissima sala da ballo per il liscio, a San Severino, dove c’erano quindici dipendenti che oggi, per colpa del Coronavirus, non hanno più un impiego. Mio padre non c’è più e per fortuna non ha visto la morte della sua creatura. Cara Mara, tu che ami la fisarmonica, dacci una mano a ripartire dando voce a tutte le strutture come la nostra».
La risposta dell’anchor woman Mara Venier è giunta puntuale domenica scorsa: «Sarà che anche mio padre amava la fisarmonica, la lettera di Massimiliano e Cristiana mi ha colpito. Dopo che il padre Giovanni è venuto a mancare, i Caciorgna hanno continuato l’attività che ora rischia di chiudere. Cerchiamo di aiutare queste persone che ci mettono così tanto amore in quello che fanno – è stato l’appello in diretta della conduttrice di “Domenica In” – perché tanti imprenditori del mondo dello spettacolo, in questo momento, non sanno come ricominciare. Per cui è giusto pensare anche a loro». E di sicuro i proprietari del Faro non molleranno.
Lu.Mus.