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Un bilancio di fine anno
Un bilancio di fine anno

San Severino, fatti e personaggi di un anno che se ne va

Augurando a tutti i nostri lettori un buon 2018, ripercorriamo in una sintesi – inevitabilmente lacunosa – i principali fatti accaduti a San Severino nei mesi del 2017. Eccoli dalla A alla Z.

A come Alberto Cambio: in estate ha compiuto una grande impresa in Svizzera chiudendo al settimo posto una gara di DecaIronman, cioè 10 volte di seguito la prova dell’Ironman. In 12 giorni ha percorso 38 km a nuoto, 1.800 km in bici e 422 km a piedi. Un’impresa titanica!

B come boom di partecipazione (80 mila presenze) alla serie di concerti di “Risorgi Marche” proposti da Neri Marcorè sui luoghi più belli delle nostre montagne. L’iniziativa ha lambito pure San Severino con Samuele Bersani a Pian dell’Elmo, il quale ha chiuso la rassegna dopo 13 tappe.

C come Campagnano: è il nome scelto per il villaggio delle “Sae”, le casette di legno che ospiteranno 103 famiglie terremotate di San Severino. Prima di Natale ne sono state consegnate 68. Restano da completare alcuni lavori, poi tutti gli assegnatari avranno di nuovo un proprio “tetto”.

D come demolizioni: le ruspe hanno iniziato all’Uvaiolo e proseguito nei rioni Mazzini, “Miliani” e nella zona di viale Settempeda, abbattendo decine di edifici lesionati. Il volto della città è cambiato. A breve “sparirà” pure l’ex Bar dello stadio assieme a un’altra palazzina in viale Mazzini.

E come esordio: quello di Ludovico Giuliani nella SuperLega di pallavolo maschile. Il papà Alberto, coach della Lpr Piacenza, lo ha portato con sé per il ruolo di secondo libero e lui ha avuto un ottimo impatto con la serie A, tanto da vincere anche il titolo di “Mvp” nel debutto di Ravenna.

F come Falistocco: all’inizio di agosto è morto il 31enne Andrea in un incidente stradale, con la moto, a Taccoli, poco lontano dall’Oasi del gusto, dove lavorava come cameriere. In suo ricordo, a novembre, è stata allestita un’aula di sostegno all’Itis grazie alla generosità della sua famiglia.

G come generosità: da tante parti d’Italia sono arrivati aiuti dopo il sisma: donazioni, non solo in denaro; iniziative e gare di solidarietà promosse da enti o associazioni, in particolare per le scuole. I frati cappuccini hanno donato un modulo per la Primaria e l’Infanzia, già operativo al “Gentili”.

H come Hospice: il dottor Sergio Giorgetti, responsabile dell’Unità operativa Cure palliative e hospice a San Severino, ha ricevuto il “Premio Movimento Hospice Marche 2017” in occasione del “Festival del saper vivere fino alla fine” ospitato a ottobre al cineteatro Italia.

I come Itis: la vecchia struttura è stata demolita ad aprile, ma ancora non iniziano i lavori di ricostruzione del nuovo edificio a causa di una serie di problemi tecnici e burocratici. Per fortuna la scuola resta attiva al ‘Luzio’ e cresce grazie a una specializzazione in più: Grafica e comunicazione.

J come Juventus: l’ex difensore bianconero Sergio Brio è venuto a San Severino per la manifestazione “Ripartiamo insieme” promossa dall’Associazione Help e ha dato il calcio d’avvio al triangolare benefico fra i FansClub di Milan, Inter e Juve. Torneo poi vinto proprio dalla Juve.

K come km: 100 ne ha percorsi a piedi nel deserto della Namibia il podista di Serralta, Gilberto Cruciani, mentre 497 ne ha fatti il settempedano Andrea Eugeni nel deserto degli Emirati arabi uniti andando a vincere la “7Emirates Run”, un’altra corsa estrema in cui la testa conta più del fisico.

L come lutti: ad aprile si è arresa, a 48 anni, Giuseppina Meschini, poi a settembre ci hanno lasciato Natalina del Bar Rossi, il pittore Vincenzo Tomassini e l’architetto Luigi Cristini; più di recente, abbiamo pianto l’improvvisa scomparsa dei dottori Marta Bellomarì e “Franco” Mammoliti.

M come Menichelli: il cardinale Edoardo, per raggiunti limiti di età, ha lasciato il proprio ministero attivo, salutando lo scorso settembre la Diocesi di Ancona-Osimo, che ha retto per 13 anni. Ora è tornato ad avere la residenza a San Severino presso la sua abitazione di Serripola.

N come Nicole: la piccola bambina, di 5 anni, ha partecipato con successo alla 60^ edizione dello Zecchino d’oro, classificandosi al secondo posto con il brano “L’anisello Nunù”. Una bellissima esperienza vissuta all’Antoniano di Bologna assieme a mamma Catia e papà Lorenzo Marzaroli.

O come oratorio: sono iniziati prima di Natale i lavori di posa in opera di una struttura modulare di 100 mq che ospiterà l’Oratorio interparrocchiale nel campetto del “Don Orione”. Lo hanno donato la Caritas decanale, il Centro di ascolto, l’Acli e la Pastorale giovanile di Cantù.

P come partita del cuore: la Nazionale italiana attori è scesa in campo al “Comunale” contro una selezione locale per raccogliere fondi da destinare alla realizzazione delle nuove scuole. E’ stato un successo e, grazie alla generosità di tanti, è stato possibile raggiungere la cifra di 17 mila euro.

Q come quiescenza: una parola bruttissima per dire che sono andati in pensione tre medici storici del nostro ospedale. Dopo il ginecoloro Franco Linci, infatti, è stata la volta dei chirurghi Nazzareno Oddi e Nazzareno Rocci, quest’ultimo impegnato da qualche anno a Camerino.

R come ricostruzione: siamo ancora al palo, perché i cantieri aperti sono davvero pochi e c’è ancora tanta gente in attesa di poter rientrare nelle proprie abitazioni lesionate dal sisma. L’iter tecnico-procedurale è complesso: tra lacci e lacciuoli neppure la ricostruzione “leggera” riesce a decollare.

S come Settempedano: la nostra testata, fondata dalla giornalista Cristiana Zampa nel ’97, ha tagliato il traguardo dei vent’anni di attività. Compleanno festeggiato con un’iniziativa a palazzo Gentili nell’ambito de “i Teatri di San Severino”. Al momento il giornale è solo online.

T come tragedia del Glorioso: a luglio muoiono Santina Bianchini, di 79 anni, e suo figlio Giuseppe Bordoni, di 47 anni. Le indagini diranno che la donna è deceduta a seguito di una caduta in casa e non per un colpo in testa come inizialmente ipotizzato. Lui ha ingerito acido togliendosi la vita.

U come Unione montana: in estate è stato cambiato il nome all’ente, che ora si chiama “Unione montana del Potenza, Esino e Musone. Nel nuovo logo sono raffigurati i tre fiumi, mentre nella fascia di rappresentanza di color verde ci sono i simboli di Unione montana, Regione e Repubblica.

V come visita: l’ha compiuta a maggio il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, nell’ospedale di San Severino. E’ la prima volta che un ministro della sanità nazionale mette piede nella nostra struttura. L’ha spinta fin qui il terremoto, ma si è resa conto così delle potenzialità del presidio.

W come W7: il vecchio cinema al rione Di Contro è stato abbattuto e adesso al suo posto sta nascendo un moderno edificio antisismico con dissipatori di energia. Sotto i colpi delle benne demolitrici sono finiti tanti bei ricordi di una sala cinematografica che aveva segnato un’epoca.

X come Xenia: l’Archivio storico Bellabarba ha allestito in Pinacoteca la mostra “Amare un’ombra” come omaggio a Eugenio Montale, poeta e pittore. Oltre 2 mila i visitatori. Molto apprezzata anche l’interpretazione pittorica degli Xenia da parte dell’artista Paolo Gobbi.

Y come yoga della risata: gli amici del Club e della Valigia delle meraviglie hanno cercato di portare un sorriso nelle scuole, negli ospedali, nelle case di riposo e in tanti altri luoghi di una comunità che, fortemente provata dal dramma del terremoto, vuole tornare a vivere!

Z come Zattera: è tornata a rivivere l’associazione culturale, con una nuova sede in vicolo San Lorenzo e con diverse iniziative messe in campo durante il 2017. Una di queste è stata una partecipata cena in piazza, promossa a fine estate in collaborazione con Pro loco e ristoratori.

m. g.

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