Con oltre 570 mila euro di danni all’agricoltura registrati negli ultimi anni e dovuti ai cinghiali, il Maceratese è una delle zone più colpite dal proliferare indisturbato della fauna selvatica. Proprio i cinghiali rappresentano il 75% dei danni in agricoltura e ciò significa che il conto è ben più salato. Il solo territorio di San Severino ha fatto registrare tra il 2012 e il 2016 oltre 100 mila euro di danni: in provincia di Macerata è il territorio più colpito davanti ad Apiro (73 mila euro), Cingoli (51 euro mila) e San Ginesio (45 euro mila euro).
Oltre al danno alle coltivazioni ne va anche dell’incolumità dei cittadini. Circa 150 gli incidenti avvenuti nelle strade marchigiane durante il 2018, secondo il Piano faunistico venatorio regionale. La maggior parte di essi sono legati a caprioli (55% dei casi) e cinghiali (35%) mentre la parte restante riguarda daini e istrici. Numeri che però non riescono da soli a dare il quadro completo perché difficilmente – ammette lo stesso report – chi investe un animale di piccola taglia come volpi, lepri o altro, denuncia il fatto. Secondo l’associazione Coldiretti i Ministeri, le Regioni, le Province e i Comuni devono collaborare per avviare un piano straordinario, senza intralci amministrativi, che renda ancora più efficaci i piani di contenimento.
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